Stadio della Roma, Salvini: “Chi ha sbagliato paghi. Ma a rimetterci non devono essere i romani”

Il segretario della Lega è tornato anche sulla questione migranti e l'incontro tra i premier di Italia e Francia, Conte e Macron. Il ministro degli Interni ha accolto come una vittoria dell'Italia a livello europeo tutta la questione Aquarius

Foto Fabrizio Corradetti/LaPresse in foto Matteo Salvini

ROMA – Matteo Salvini a tutto campo. Dall’inchiesta sullo Stadio della Roma che potrebbe vedere Giorgetti in qualche modo coinvolto che sulla questione migranti. “Se ci sono state corruzioni è giusto che chi ha sbagliato paghi“, sull’ipotetico coinvolgimento del leghista Giorgetti, Salvini è ironicamente chiaro: “Mi autodenuncio. Sono andato anche io una volta allo stadio con Parnasi”. Il riferimento è ovviamente alla presunta cena tra Parnasi, Lanzalone e Giorgetti. Poi, un passaggio sullo stadio: “A pagarci non siano i romani. Ho visto l’area degradata dove deve sorgere lo stadio. Che si vada avanti, non importa chi faccia i lavori di costruzione“. Poi un passaggio breve ma chiaro sulla questione immigrazione ed Unione europea: per il leader della Lega l’incontro di oggi tra Conte e Macron è una vittoria italiana.

Il presunto coinvolgimento di Giorgetti nella questione Stadi Roma

La notizia che sta attraversando come un fulmine a ciel sereno la politica italiana è quella di un possibile coinvolgimento del braccio destro di Salvini e numero due della Lega, Giorgetti, nel giro di corruzione e mezzette emersa dall’inchiesta sulla costruzione dello stadio della Roma. C’è un intercettazione e una presunta cena tra i due al centro della questione: Parnasi e Lanzalone. Cena a cui avrebbe partecipato Giorgetti. Sul punto, Salvini ha fatto quadrato attorno al suo fedelissimo. Anche Salvini conosce personalmente Parnasi e si è detto stupito. Ma per il leader del Carroccio “Chi ha sbagliato deve pagare”.

L’incontro Conte-Macron

Il segretario della Lega è tornato anche sulla questione migranti e l’incontro tra i premier di Italia e Francia, Conte e Macron. Il ministro degli Interni ha accolto come una vittoria dell’Italia a livello europeo tutta la questione Aquarius: sia l’accoglienza della Spagna, sia l’incontro con la nota dell’Eliseo di questa mattina. Il punto è sempre lo stesso: cambiare i trattatti sulle politiche migratorie e fare rispettare fino in fondo quelli che ci sono. Per Salvini è necessario che tutti i paesi dell’unione si facciano carico, equamente, della questione migranti. Così come l’intervento dei singoli stati e dell’Ue nei paesi da cui scappano, dve essere totalmente diverso.

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