Stellantis, Fiom a Fim: “Non servono ‘mani tese’ ma tavoli unitari di trattative”

"Il problema non è tendersi le mani tra sindacati ma affrontare la situazione insieme per i lavoratori".

“Il segretario generale della Fim ha sempre manifestato contrarietà al ritorno al Ccnl. Ho letto l’intervista in cui Benaglia parla di una ‘mano tesa’ verso la Fiom, ma devo dire la verità: non sento la necessità di ricevere una mano tesa. I lavoratori sono in cassa integrazione, la situazione dei salari è complessa. Il problema non è tendersi le mani tra sindacati ma affrontare la situazione insieme per i lavoratori. Io credo che un tavolo unitario di trattativa sia indispensabile”. Così Michele De Palma, leader Fiom, in conferenza stampa, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano, a fronte delle recenti dichiarazioni di Roberto Benaglia, segretario generale Fim, quale fossero i margini per discutere di unità sindacale su Stellantis. La Fiom infatti chiede di tornare al Ccnl, ipotesi a cui recentemente anche il leader Uilm, Rocco Palombella, ha aperto la porta, scontrandosi però con il fermo rifiuto da parte di Benaglia.  “In campagna elettorale lo schieramento che ha vinto le elezioni ha puntato sulla sovranità industriale, ora lo dimostri. Stellantis è l’azienda privata più grande in Italia, da cui dipendono tantissime aziende italiane della componentistica, che rischiano di saltare per aria senza un piano industriale”.  “Per quanto riguarda Stellantis credo sia necessario che il governo appena si insedia debba aprire un tavolo negoziale sul percorso produttivo, occupazionale e sulla transizione”.

LaPresse

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