Thailandia, salvò i ragazzini nella grotta: muore per un’infezione

L'annuncio della Marina thailandese è giunto con un post su Facebook

Thailandia, le operazioni nella grotta di Tham Luang
LAPRESSE / AFP PHOTO

BANGKOK – Aveva partecipato alla drammatica missione di salvataggio dei 12 ragazzini che con il loro allenatore di calcio erano rimasti bloccati in una grotta in Thailandia. A un anno di distanza uno dei Navy Seal thailandesi che erano intervenuti, il sottufficiale Beirut Pakbara, è morto per un’infezione del sangue che aveva contratto proprio in quell’operazione.

Il tragico annuncio

L’annuncio della Marina thailandese è giunto con un post su Facebook. Nella grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia, la squadra di soccorso aveva posto fine ai 18 giorni (dal 23 giugno al 10 luglio 2018). In cui la squadra di calcio dei ‘Cinghialotti’ era rimasta bloccata. Il sottufficiale aveva contratto l’infezione, per la quale veniva da allora monitorato dai medici. “Ma le sue condizioni sono peggiorate ed è morto”, ha comunicato la Marina. È stato sepolto subito venerdì secondo i rituali musulmani, ha riferito ad AFP un funzionario della provincia di Satun, di cui Beirut era originario.

Aveva salvato i ragazzini intrappolati nella grotta

Un altro soccorritore, l’ex sub dei Navy Seal Saman Gunan, era morto durante la missione di salvataggio dopo essere rimasto a corto di ossigeno. Mentre provava a stabilire un contatto con i bambini e il coach. Una statua del sub-eroe è stata inaugurata vicino all’ingresso della grotta, che dall’incidente in poi ha attratto oltre 1,3 milioni di turisti. Ai soccorsi avevano partecipato sub esperti stranieri e, appunto, la Marina della Thailandia, attirando gli occhi del mondo su questa zona montagnosa, di Mae Sai.

I drammatici giorni in Thailandia

Da allora i giocatori dei ‘Cinghialotti’ sono diventati celebrità e hanno cominciato a girare il mondo, incontrando giganti del calcio come Manchester United e LA Galaxy. La squadra è anche stata ospite del talk show Usa condotto da Ellen Degeneres. E la storia ha attirato l’attenzione di registi desiderosi di portare sullo schermo quella drammatica operazione: Netflix si è guadagnata i diritti esclusivi per raccontare la storia. Un altro film, ‘The cave’, del regista irlandese-thailandese Tom Waller, è arrivato al cinema in Thailandia il mese scorso. Ma è più incentrato sugli sforzi di salvataggio; vi ha recitato uno dei sub stranieri, che ha interpretato la parte di se stesso.

(LaPresse/AFP)

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