Togliamogli il pane: tre leggi per affamare i camorristi

Si ammazzano per la droga. Del resto questo è il loro pane, questo il loro livello culturale. E allora togliamoglielo quel pane. Togliamo il pane ai camorristi. E il loro pane non è solo la droga: queste scimmie troglodite mangiano rifiuti e prostitute. Lo Stato, a partire dal nuovo governo fino a tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio, tolga a queste ‘persone’, il sostentamento: facciamoli sparire per inedia. Legalizziamo le droghe leggere, riapriamo le case chiuse e mettiamo ordine (e disciplina) nel settore dei rifiuti. Hashish e marijuana vanno venduti nei negozi, alla luce del sole. Solo così chiuderanno tutte quelle ‘piazze di spaccio’ che proliferano nelle nostre città e nei nostri Comuni: dicono che abbiamo quelle più grandi d’Europa (che ce le vengono a vedere i turisti, come folklore!). Chi si vuole fare uno spinello non sarà più costretto a rivolgersi alle scimmie e poi a nascondersi come un ladro: se lo porterà a casa e se lo fumerà con gli amici (tenendo ben chiuse in un cassetto le chiavi dell’auto ed evitando quelle drammatiche stragi sulle strade a cui ci siamo altrettanto drammaticamente abituati). Le prostitute: oggi sono schiave dei ‘magnaccia’, dei ‘ricottari’, e spesso sono costrette a fare un lavoro che non hanno scelto e a darne i ricavi alle suddette scimmie. Domani potrebbero aprirsi una partita Iva e lavorare in casa e sotto controllo medico, oltre che fiscale: altri miliardi di euro che potrebbero andare a colmare quel mostruoso debito pubblico alimentato nei decenni dai nostri amati politici. E i rifiuti: la politica ‘verde’ (o ‘green’ come va di moda oggi) potrebbe essere finanziata e nutrita dalla messa a punto di un ciclo completo dei rifiuti che vada dalla raccolta alla conversione in energia. Miliardi di euro di sprechi in meno ai quali aggiungere altri miliardi di euro in più grazie al riciclaggio vero di quelle tonnellate di immondizia che oggi restano inspiegabilmente nelle mani e nei piani di chi specula sull’avvelenamento del territorio. Volere è potere. L’azione del nuovo governo deve essere spietata e implacabile (coraggiosa, se pensiamo alla Chiesa e a tutti i ‘paletti’ che da sempre impone al nostro Stato laico). Lo sappiamo tutti dove vivono e dove mangiano queste scimmie, questi signori che si ammazzano nelle nostre strade (e che spesso, viste le loro capacità limitate, sbagliano pure obiettivo, lasciando sulla strada il sangue e la vita di persone innocenti). Vanno presi per la gola, e la loro gola è il portafoglio. Ad oggi qualche risultato si sta iniziando a vedere nel controllo degli appalti pubblici (e della corruzione), grazie al lavoro dell’Anac e di Cantone, ma non basta. Va chiuso il cerchio. Il governo ‘nuovo’ deve imbracciare quel coraggio e realizzare un accerchiamento scientifico che ingabbi le scimmie che infestano il nostro Paese. Tre leggi (droga, prostituzione e rifiuti). Tre passi verso un futuro migliore.

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