Tra i pastori c’è anche Hitler, choc a San Gregorio Armeno

Il Fuhrer in compagnia di Mussolini e del nordoreano Kim Jong Un. La scelta commerciale di una delle botteghe dei maestri presepiali scuote la politica e l’opinione pubblica

NAPOLI – Da Obama a Pino Daniele, da Higuain ‘core ingrato’ a Carletto Ancelotti, da decenni va avanti la tradizione natalizia partenopea che vuole i leader politici, le pop-star e i calciatori affiancare San Giuseppe, Maria, Gesù Bambino, il bue, l’asinello e i Re Magi in un presepe rivisitato e diventato fenomeno mediatico in tutto il mondo.

New entry raccapricciante

Quest’anno, accanto a Papa Francesco, in una delle più famose botteghe di San Gregorio Armeno, la famosissima strada nel cuore di Napoli, è apparso anche uno spiacevole ‘pastore tedesco’. Braccio destro teso, fila di lato, baffetto in volto e svastica in bella mostra Adolf Hitler fa capolino tra le decine di statuine esposte nella bottega Di Virgilio. Una scelta che si commenta da sola. Non una scelta politica, ma una scelta commerciale. Hitler non è un personaggio storico al pari di Nerone, Napoleone o Cristiano Ronaldo. Ed è bene ricordarne la storia.

Inorriditi dalla scelta di rappresentare il Fuher

Il Fuhrer si è macchiato dei peggiori crimini contro l’umanità, mettendo in piedi una dittatura durissima, repressiva, illiberale, razzista e antisemita. Imbarazzante ricordare che per mano del cancelliere del Reich il mondo ha vissuto la più drammatica guerra della storia. E’ responsabile della morte di milioni di persone e dello steriminio di diversi gruppi etnici: etnie romani, popolazioni slave, testimoni di Geova, omosessuali, oppositori politici, prigionieri di guerra, disabili fisici e mentali.

Schiaffo all’Olocausto

Circa 6 milioni di ebrei furono sterminati nella cosiddetta “soluzione finale”, passata alla storia con il nome di Olocausto. Non è un personaggio storico al pari di altri, da esporre così in vetrina. Una scelta ancor più deprecabile se accostata al presepe. Legare l’arte presepiale, la parabola di Gesù Cristo, il cristianesimo tutto a chi ne ha mortificato i valori in ogni sua sfaccettatura è sinceramente incomprensibile. Accanto alla statuina di Hitler, novità di quest’anno, la bottega ha scelto di esporre anche Benito Mussolini e Kim Jong-Un.

I commenti dei politici partenopei

Il Duce e il dittatore nordcoreano quasi rischiano di scomparire, di impressionare di meno di fronte alla mano tesa del teorizzatore ed esecutore dell’Olocausto. “Rappresentare in un presepe, simbolo della cristianità, un uomo che ha ucciso milioni di persone è quanto di più stupido e fuori luogo si possa fare. Non si può nemmeno definirla una provocazione, è solo un gesto di ignoranza”, commenta il presidente del Pd Napoli Tommaso Edercolite. “E’ sintomatico della perdita di ogni riflessione sulla storia e sui valori-disvalori rappresentati da determinati personaggi e determinate ideologie. Il nazismo non può essere accolto da nessuna parte, figuriamoci nel presepe”, afferma Vincenzo Di Costanzo di LeU. Sui social è scoppiata una grossa polemica contro la bottega Di Virgilio.

Polemiche sul web

Decine le foto circolate in rete, centinaia i commenti sgomenti. “Se pensiamo che i turisti che affollano San Gregorio sono migliaia, ogni giorno l’immagine di Hitler, Mussolini, Kim Jong-un e così via devono macchiare una grande tradizione napoletana nobile ed importante. E’ vergognoso”, commenta attonita Michela De Nardis. Il filosofo Theodor W. Adorno dopo la caduta del terzo reich affermò: “Scrivere una poesia dopo Auschwitz è barbaro”. Così non è stato, l’arte è sopravvissuta anche al nazismo. Ma riprodurlo, sia pure senza malizia, in una qualsivoglia rappresentazione artistica è inaccettabile.

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