Ue, Di Stefano: “Pandemia ha evidenziato l’importanza delle regole di commercio internazionale”

"Alla riunione dei ministri del Commercio estero dell’Unione europea stiamo affrontando questioni fondamentali per famiglie e imprese, con un impatto diretto su beni e servizi scambiati nel mercato unico europeo e a livello internazionale".

Manlio Di Stefano (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

MILANO – “Alla riunione dei ministri del Commercio estero dell’Unione europea stiamo affrontando questioni fondamentali per famiglie e imprese, con un impatto diretto su beni e servizi scambiati nel mercato unico europeo e a livello internazionale. Ieri sera, insieme alla direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio Ngozi Okonjo-Iweala, abbiamo discusso della necessità di una riforma istituzionale dell’organismo, per migliorarne le capacità negoziali, di monitoraggio e di risoluzione delle controversie, attraverso un programma di lavoro chiaro, preciso e di breve termine. Oggi, invece, la nostra attenzione è rivolta alle relazioni commerciali e d’investimento con l’Africa e a un approccio coordinato con gli Stati Uniti rispetto alle principali questioni tecnologiche, economiche e commerciali a livello mondiale. La crisi pandemica ha evidenziato, infatti, l’importanza delle regole alla base del commercio internazionale dei prodotti per la salute e, in particolare, dei farmaci essenziali”. Lo scrive su Facebook il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. “In questa direzione riteniamo necessario eliminare il gap vaccinale esistente tra i Paesi avanzati – che beneficiano di sistemi sanitari più strutturati e in cui la stragrande maggioranza della popolazione è vaccinata – e i Paesi più vulnerabili, dove il tasso vaccinale è ancora molto basso”, rimarca Di Stefano. “In questo contesto, l’Unione europea sta portando avanti l’iniziativa ‘Trade and Health’, che l’Italia ha sostenuto da principio con determinazione. Un’iniziativa che mira a ridurre le restrizioni alle esportazioni, assicurare il regolare funzionamento delle catene globali di approvvigionamento, facilitare le procedure logistiche e doganali e favorire la condivisione di informazioni e know-how tra le imprese di diversi Paesi per aumentare la capacità produttiva a livello globale. C’è tanto lavoro da fare ma la strada è quella giusta. Avanti così”, sottolinea Di Stefano.

LaPresse

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