La proposta di Enrico Letta: “Serve un super Draghi per l’immigrazione”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Enrico Letta

Milano – “C’è bisogno di un super Mario Draghi e una super Bce per l’immigrazione. Draghi ha dimostrato che cosa vuol dire leadership europea, capacità di risolvere il problema dall’alto“. Ne è convinto l’ex premier Enrico Letta.

L’inaugurazione del ciclo di seminari dell’Università Statale di Milano, dal titolo ‘2019-2024: le nuove sfide dell’Unione europea’, è un’occasione per parlare di “fallimento” dell’Europa nella sfida sulla crisi migratoria.

Enrico Letta ha parlato agli studenti del futuro dell’Europa 

Il direttore della School of international affairs dell’Università SciencesPo di Parigi rivendica con orgoglio la paternità di ‘Mare nostrum’ e davanti a circa 200 studenti si sfoga: “Io sono quello a cui viene data la colpa, e sono orgoglioso di prendermela, di aver fatto ‘Mare Nostrum’, ma quell’iniziativa ha salvato decine di migliaia di vite umana. E, quando è stata tolta, gli sbarchi non sono diminuiti ma sono aumentati e lo spirito umanitario non deve essere mai perso“.

E’ l’appuntamento con il voto per le Europee 2019 a preoccupare di più Letta

Che non le manda a dire: “L’anno prossimo sarà davvero l’anno più importante della vita dell’Unione europea. Le elezioni non sono importanti per capire i rapporti di forza tra M5S e Lega e se le opposizioni riusciranno a mettere sotto il governo, ci diranno se e che Europa avremo in futuro. Sarà radicalmente diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuto fino a oggi“.

L’ex premier analizza la situazione del Vecchio Continente 

Letta, parte da questo presupposto: “Per la prima volta avremo una rappresentanza dei partiti sovranisti e anti-europei non simbolica come è stata fino adesso ma politica rilevante. Molto si capirà nei prossimi mesi, soprattutto se il partito di destra tedesco, Afd, si unirà a LePen, Salvini e Wilders“.

E non solo: “Il risultato di quel fronte unico, se ci sarà o meno, sarà sicuramente la prima cosa che andranno a vedere la notte delle elezioni. Con un 20% potrebbero essere addirittura il secondo gruppo parlamentare al Parlamento europeo“.

“C’è la voglia di fare politica”

Sta di fatto che a Letta non va già il complesso di “Calimero” usato a più riprese dal governo gialloverde, secondo cui “l’Europa ce l’ha con noi”. Ma, nel contempo, in occasione dell’apertura della sua ‘Scuola di politiche’ a Milano con il sindaco Beppe Sala, con 100 studenti in arrivo da tutta Italia selezionati fra 800 candidati, l’ex premier avverte che la voglia di politica non manca.

Il successo di un partito nuovo che ha preso il 33% è segno che c’era gente che aveva voglia di fare politica. Mentre i partiti tradizionali avevano chiuso le porte: o eri in fila dietro un capo che ti metteva in Parlamento o non facevi niente. Poi manca tutto il resto nel M5S ma c’è la voglia di fare politica“. L’ex premier, in ogni caso, in un botta e risposta con il comico Enrico Bertolino, sgombra il campo da ogni dubbio: “Sono sereno“. Lui sì, ma gli altri nel Pd?

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