Usa, caos durante la commemorazione del rapper ucciso: 6 feriti

Il rapper è stato ucciso in una sparatoria a Los Angeles

Photo by Mark RALSTON / AFP

LOS ANGELES – Almeno sei persone sono rimaste ferite durante il fuggi-fuggi scoppiato nel corso del servizio funebre per il rapper Nipsey Hussle, ucciso a Los Angeles. In centinaia si erano radunati nella parte meridionale della città, fuori dal negozio di abbigliamento The Marathon, di proprietà di Hussle e dove il musicista nominato ai Grammy è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Intorno alle 20, ora locale (le 3 di notte in Italia), durante la commemorazione si è creato caos e la gente ha iniziato a scappare, anche se non sono chiari i motivi. Si è parlato di colpi di pistola ma il dipartimento di polizia di Los Angeles non ritiene accurati i resoconti e sta indagando. Alcuni dei feriti potrebbero essere stati pugnalati. Due persone sono state ferite gravemente, anche se non è ancora chiaro come.

L’omicidio è avvenuto ieri 1 aprile

Il rapper Nipsey Hussle è stato ucciso in una sparatoria a Los Angeles, avvenuta di fronte a un negozio di abbigliamento del quale era proprietario. Altre due persone sono rimaste ferite. Lo ha confermato la polizia della città californiana. Il cantante, 33 anni, è deceduto in ospedale. Il killer è in fuga. Nel 2018 l’album del rapper, ‘Victory Lap’, era stata candidato ai Grammy Awards nella categoria ‘Best Rap Album’. Il cantante, il cui vero nome era Ermias Davidson Asghedom, si definiva sulla sua pagina Facebook “un membro” della gang criminale dei Rolling Sixty Crips.

Nella sua carriera ha collaborato con Kendrick Lamar, Drake e Snoop Dog, tra gli altri. Molti i tributi di star della musica e dello spettacolo. “Il mio spirito è scosso, possa il suo spirito riposare in pace. Mi dispiace così tanto”, ha scritto Rihanna su Twitter. Messaggi di cordoglio sono giunti anche dai rapper Ice Cube e Chance the Rapper, da Pharell Williams, dai giocatori di basket Nba Stephen Curry e LeBron James e dal quarterback di football americano Colin Kaepernick.


(LaPresse/AFP)

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