Usa, la dichiarazione d’emergenza di Trump per il muro contestata in un tribunale della California

Ad avviare questo ricorso alla giustizia, il primo di una lunga serie, una ventina di Stati

Children from the Anapra area observe a binational prayer performed by a group of religious presbyters on the border wall between Ciudad Juarez, Chihuahua state, Mexico and Sunland Park, New Mexico, US, on May 3, 2018. / AFP PHOTO / Herika Martinez

LOS ANGELES – Il finanziamento del muro che il presidente Usa Donald Trump vuole a ogni costo realizzare alla frontiera con il Messico, per il quale all’inizio dell’anno aveva avviato un braccio di ferro con i parlamentari democratici, sarà esaminato nelle prossime ore da un tribunale federale della California. Ad avviare questo ricorso alla giustizia, il primo di una lunga serie, una ventina di Stati. Guidati dai bastioni democratici della California e di New York, dalla potente organizzazione a difesa dei diritti civili Aclu. E da organizzazioni di protezione dell’ambiente nonché da rappresentanti delle comunità frontaliere.

Le denunce depositate a Oakland, al nord della California, sostengono che la “dichiarazione di emergenza nazionale” proclamata il 15 febbraio da Donald Trump per sbloccare i fondi federali (destinati in particolare alle spese militari), nonostante l’opposizione del Congresso, violi diverse disposizioni della Costituzione. Ai tempi il braccio di ferro sui fondi destinati alla costruzione del muro aveva provocato uno shutdown. Cioè una chiusura parziale dell’amministrazione federale per 35 giorni, una durata record.

(LaPresse/AFP)

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