Valle d’Aosta al voto per il rinnovo del Consiglio regionale

Big 'in passerella', ma affluenza in calo

Foto Elisa Contini/LaPresse11-06-2017

AOSTA (Loredana Lerose) – In Val d’Aosta 100mila cittadini al voto per il rinnovo del Consiglio regionale. La Regione è a statuto speciale, questo prevede che dalle urne escano i nomi dei 35 consiglieri regionali eletti. Saranno questi ad eleggere in fase successiva il presidente del ‘parlamentino’ valdostano. Rispetto al 2013 l’affluenza è in calo.

Affluenza alle 12

In Val D’Aosta i seggi sono stati aperti questa mattina alle 10 e resteranno aperti fino alle 22 di questa sera. Alle 12 l’affluenza registrata è stata del 20,93%. In pratica si sono recati alle urne 21.585 persone su 103.117 aventi diritto al voto. Stando ai dati forniti dal servizio elettorale della Regione la partecipazione è stata inferiore rispetto alla media regionale, nella città di Aosta hanno votato 5.235 elettori su 27.966, circa il 18,72%. Il 4 marzo scorso, quando si è votato per le politiche, alla stessa ora aveva votato il 21,24% degli elettori, e nel 2013, alle ultime regionali, il dato fu del 23,50%.

Liste presentate

Dieci i simboli presenti sulla scheda elettorale: Area Civica – Stella Alpina – Pour Notre Vallee, Centrodestra Valle d’Aosta dove sono presenti i candidati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Impegno Civico, Union Valdotaine Progressiste, Alpe, Lega Salvini Vallee d’Aoste, Union Valdotaine, Mouv’, Movimento 5 Stelle.

Sfilata di big

Le elezioni in Val d’Aosta sono da intendersi come un test per capire l’influenza che hanno avuto i mesi passati senza un governo nazionale. Voto come ‘gradimentometro’ per valutare la tenuta dei partiti. A marzo il M5S si era attestato intorno al 24%, la Lega aveva superato di poco il 17%. A dimostrate che il voto nella regione più piccola d’Italia viene intesa come un test c’è stata la presenza dei big nazionali dei diversi partiti alle chiusure della campagna elettorale. Dai leader di ‘opposizione’ come il reggente Maurizio Martina del Pd e Silvio Berlusconi di Fi ai due ‘alleati’ per il governo del cambiamento Matteo Salvini, numero uno della Lega e Luigi Di Maio, capo politico del M5S.

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