Virus cinese, i morti in Cina salgono a 17. Riunione d’emergenza all’Oms

Ad accrescere i timori di una vasta diffusione della malattia è la coincidenza con il Capodanno cinese del 25 gennaio, festività per cui ogni anno 3 milioni di persone

PECHINO – A Wuhan è stato imposto l’obbligo di indossare mascherine protettive in tutti i luoghi pubblici, dai negozi ai trasporti, dai musei ai bar. E le autorità locali hanno chiesto siano evitati tutti i viaggi da e per la città. È a Wuhan che ha avuto origine l’epidemia causata da un nuovo coronavirus, ed è il luogo dove più si contano infezioni. L’allarme è globale, con lo spettro del virus della Sars che nel 2002-2003 si diffuse dalla Cina e uccise circa 800 persone. L’Organizzazione mondiale della sanità ha convocato una riunione d’emergenza a Ginevra per decidere se debba essere dichiarata una crisi sanitaria globale. Mentre il numero dei decessi in Cina è salito a 17 e quello dei casi di contagio confermati a 555 (di cui 547 in Cina).

L’allarme è globale

In Cina, epicentro dell’epidemia, le province colpite sono salite a 24, hanno comunicato le autorità sanitarie. Dopo che lunedì Pechino ha confermato la possibilità di trasmissione tra esseri umani, Li Bin, vicedirettore della Commissione nazionale per la salute, ha precisato che questo tipo di contagio è già avvenuto, anche con l’infezione di operatori sanitari. “Le prove mostrano che la malattia è stata trasmessa attraverso il tratto respiratorio e c’è la possibilità di una mutazione virale”, ha detto.

L’origine della malattia

L’origine della malattia è un nuovo tipo di coronavirus, famiglia di virus che causa la semplice influenza ma anche malattie come la Sars. Gli esperti lavorano all’ipotesi che il virus sia arrivato agli esseri umani a causa dell’esposizione ad animali selvatici, venduti sul mercato illegale di Wuhan. E per una mutazione del virus, ha spiegato Gao Fu, direttore del Centro per il controllo delle malattie di Pechino. Questo virus pare meno aggressivo di quello della Sars, secondo David Heymann, che guidò la risposta alla crisi del 2003 per l’Oms: è pericoloso per persone anziane o malate. Ma non si trasmette facilmente nell’aria, piuttosto attraverso stretto contatto.

I casi confermati

In Thailandia le autorità hanno confermato quattro casi, mentre Giappone, Corea del Sud, Usa e Taiwan hanno tutti registrato un caso. Si tratta di persone che erano in arrivo da Wuhan o erano tornate di recente dalla città. Per il ministro alla Salute thailandese, “la situazione è sotto controllo”, dopo che tutte le persone entrate in contatto con il contagiato sono state testate. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha voluto rassicurare: “Abbiamo un piano, pensiamo che sarà gestito molto bene”. Stessa linea sul cittadino statunitense contagiato: “Si tratta di una persona in arrivo dalla Cina, abbiamo tutto sotto controllo”.

Il Capodanno cinese

Ad accrescere i timori di una vasta diffusione della malattia è la coincidenza con il Capodanno cinese del 25 gennaio, festività per cui ogni anno 3 milioni di persone si mettono in viaggio in Cina e all’estero. Nel mondo, nel frattempo, la Corea del Nord ha vietato l’ingresso ai turisti stranieri; la maggior parte dei visitatori nel Paese è infatti costituita da cinesi o persone che passano per la Cina. Altri Paesi hanno rafforzato i controlli per i viaggiatori provenienti dalla Cina, soprattutto da Wuhan, in particolare all’arrivo dei voli negli aeroporti, con personale che controlla le persone e misura loro la temperatura.

(LaPresse/AP)

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