Roma, 22 mar. (LaPresse/AFP) – L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, indagato per presunti fondi neri della Libia, ha si è difeso definendo le accuse “una calunnia. “Devo la verità ai francesi: non ho mai tradito la loro fiducia”, ha detto l’ex capo di stato sul canale televisivo TF1. Sarkozy, che nega i fatti contestati a suo carico, è stato accusato mercoledì con “corruzione passiva”, “finanziamento illegale della campagna elettorale” e “occultamento di fondi pubblici libici”. Sarkozy ha parlato di “odio, fango, mediocrità, calunnia. “Sono accusato dai parenti di un dittatore” a cui “abbiamo distrutto il regime del terrore” nel 2011, ha detto Sarkozy, per il quale “non una singola prova” contro di lui in questo caso.
Alla domanda sulle condizioni della sua detenzione a Nanterre, vicino a Parigi, martedì e mercoledì, assicura che “nessun nuovo elemento è stato prodotto”. “Non avevo (fino ad allora) conoscenza di alcun elemento dato che non avevo accesso al file”, ha spiegato Sarkozy assicurando di aver risposto alle domande degli investigatori “senza mai essere in difficoltà”. “Non sono state fornite prove materiali”, ha ripetuto Sarkozy, sfidando nuovamente le accuse di una “banda di mafiosi” e in particolare dell’intermediario franco-libanese Ziad Takieddine e del sito web d’informazione Mediapart. Secondo la sua dichiarazione ai magistrati, riportata giovedì sul sito web del quotidiano Le Figaro, l’ex capo dello stato ha cercato, durante la sua custodia “di dimostrare le accuse non esistevano a causa della fragilità del documento che è stato oggetto di un’inchiesta giudiziaria e per le caratteristiche altamente sospette e il pesante passato di Mr. Takieddine.
