Société Générale smentisce: “Nessun colloquio per eventuale fusione con Unicredit”

Société Générale ha smentito "ogni discussione del suo consiglio di amministrazione in vista di una eventuale fusione" con la banca italiana Unicredit

Unicredit Pavillion in Piazza Gae Aulenti (Foto Claudio Furlan/LaPresse)

Parigi (LaPresse/AFP) – Société Générale ha smentito “ogni discussione del suo consiglio di amministrazione in vista di una eventuale fusione” con la banca italiana Unicredit. Lo si legge in una breve nota inviata all’Afp. Il Financial Times, citando diverse fonti vicine al dossier, ha scritto che il capo di Unicredit, il francese Jean-Pierre Mustier – ex Société Générale – starebbe spingendo per una possibile fusione da diversi mesi.

La banca francese ha trovato un accordo per chiudere le inchieste in Libia

La seconda più grande banca francese, Société Générale, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con le autorità statunitensi e francesi. Verrà posto fine alle indagini sui presunti brogli sul tasso di interesse Libor e delle sue attività in Libia. La banca non ha rivelato il valore finanziario degli accordi per chiudere le inchieste. Ma ha affermato di aver già versato l’importo dovuto che non avrebbe “alcun impatto sui risultati di Société Générale“.

In particolare, Société Générale ha chiuso intese di massima con il dipartimento di Giustizia e la Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti. Questi chiuderanno le loro indagini sulla manipolazione del tasso Libor. Ed ancora con il dipartimento di Giustizia Usa e il procuratore finanziario francese (Pnf) che spegneranno a loro volta il faro su alcune transazioni con le controparti libiche. Gli accordi con l’Ufficio finanziario nazionale francese e il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti “richiedono l’approvazione giudiziaria. Saranno presentati ai tribunali francesi e americani nelle udienze che si terranno rispettivamente il 4 e il 5 giugno”, si legge in un documento. Gli esborsi sono già completamente coperti da un accantonamento per spese legali da 1 miliardo di euro già incluso nei conti di SocGen. La banca fornirà “maggiori dettagli” una volta che le autorità competenti li avranno “resi pubblici”.

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