Cybersecurity, aziende a rischio: nel 70% dei casi è spionaggio

La nuova sfida delle imprese contro gli attacchi informatici

Embargoed to 1000 Friday March 6 File photo dated 06/08/13 of someone using a laptop, as a suspected hacker from Britain has been arrested in connection with an alleged cyber attack on the United States Department of Defence (DoD) as part of a week-long UK-wide operation. PRESS ASSOCIATION Photo. Issue date: Friday March 6, 2015. The 23-year-old man was arrested on Wednesday by National Crime Agency (NCA) officers in Sutton Coldfield, in the West Midlands, on suspicion of offences linked to data stolen from a messaging service used by DoD employees around the world. See PA story CRIME Cyber. Photo credit should read: Dominic Lipinski/PA Wire

MILANO (LaPresse) – La ‘cybersecurity’ è l’argomento al centro del dibattito in occasione dell’assemblea annuale pubblica di Federmanager Sicilia orientale. Gli attacchi informatici portati con lo scopo di danneggiare servizi o acquisire informazioni importanti, se non addirittura sensibili, sono in crescente aumento.

Il tema della cybersecurity.

Il cyber crime può essere ritenuto il business criminale più in ascesa del momento e con i più elevati margini di diffusione nel futuro. “Le nostre aziende sono a rischio – spiega in un comunicato Giuseppe Guglielmino, presidente di Federmanager Sicilia – e devono proteggere le proprie risorse più importanti, i dati e le identità, sia da minacce esterne che da attacchi sferrati utilizzando violazioni dell’identità di utenti autorizzati. Se da un lato la sicurezza degli Stati viaggia su livelli di massima attenzione; dall’altro oltre il 70% delle minacce cibernetiche a livello mondiale sono azioni di spionaggio economico”.

Le aziende sono a rischio.

Il presidente nazionale di Federmanager, Stefano Cuzzilla, è intervenuto con un video messaggio, sottolineando i futuri rapporti di Federmanager con altri enti. “E’ un momento importante per la categoria e, insieme a Confindustria sta nascendo una partnership che vedrà la realizzazione di diversi progetti. Al centro di tutto – ha aggiunto Cuzzilla – ci sono i territori, per questo motivo le nostre 57 sedi saranno potenziate con progetti strategici e i manager hanno l’importante compito di aiutare il Paese a uscire dalla crisi“.

Ad aprire il dibattito il direttore generale Federmanager Nazionale, Mario Cardoni che ha affermato: “In Sicilia c’è una dislocazione territoriale e se non gestiamo il fenomeno rischiamo che la divaricazione diventi sempre più ampia. Da una parte abbiamo paesi emergenti, dall’altra c’è il fenomeno della quarta rivoluzione industriale. Nei prossimi anni, infatti, la competitività sarà un problema di territori, saranno loro a doversi confrontare. Noi, come manager, siamo pronti a questa nuova sfida e per questo da anni formiamo i nostri manager“.

Aumento dei casi di attacco informatico.

Lo scorso anno centinaia di aziende sparse in tutto il mondo sono state vittime dell’attacco informatico ritenuto tra i maggiori mai avvenuti in rete. Si tratta del ransomware wannacry, un malware che cripta i dati presenti su un pc e chiede una somma di riscatto per la loro restituzione. Il vice questore-dirigente polizia postale ‘Sicilia Orientale’, Marcello La Bella si è soffermato sul sistema nazionale di protezione cibernetica.
Il 2017 è stato un anno terribile per gli attacchi non solo dal punto di vista numerico, ma qualitativo perché sono sempre più sofisticati“, ha spiegato La Bella. In Sicilia solo nel primo semestre i numeri sono allarmanti: 153 attacchi informatici a enti, aziende, istituzioni, 660 frodi informatiche, 200 furti di identità e phishing”.

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