Droga, è la cocaina la più diffusa: 9 ragazzi su 10 ne fanno uso

Aumenta il numero di giovani che fa uso di sostanze stupefacenti

ROMA (LaPresse) – Droga, emergono dati preoccupanti. Salgono a 509 (+8,8% rispetto ai 468 del 2015) gli ingressi a San Patrignano (compresa la struttura di preaccoglienza di San Patrignano a Botticella) per l’anno 2017. 85 ragazze (16,7%) e 424 ragazzi (83,3%). L’età media di ingresso a San Patrignano è di 28 anni. 33 sono sotto i 18 anni di età, 144 tra 18 e 25 anni, 197 tra 36 e 44 anni, 40 oltre 45 anni. Da sottolineare, fra i minorenni, il sostanziale annullamento del divario tra maschi e femmine. 15 ragazze (fra cui 2 di 14 anni) e 18 ragazzi.

Il primo contatto con la droga avviene entro i 14 anni

Il primo contatto con le sostanze stupefacenti per 1 ragazzo su 2 il contatto è avvenuto entro i 14 anni. Sale a 18 anni di età il primo contatto con la cocaina (per 1 ragazzo su 2) e con l’eroina (per 1 su 4). È la fotografia scattata dall’Osservatorio di San Patrignano sugli ingressi relativi all’anno 2017 e diffusi in avvicinamento alla Giornata Mondiale per la Lotta alla Droga (26 giugno) e in occasione della celebrazione dell’anniversario dei 40 anni di attività della Comunità.

La situazione in Italia

In Italia, nel 2016, 4 milioni di italiani adulti (15-64 anni), pari a 1 su 10 (10,9%), hanno consumato negli ultimi 12 mesi almeno un tipo di droga fra cannabis, cocaina, eroina, droghe sintetiche (ecstasy), nuove sostanze psicoattive (nps), ecc… Le percentuali aumentano sensibilmente fra i giovani (15-34 anni). Più di 1 su 5 (22,5%) ha fatto uso di almeno una droga negli ultimi 12 mesi e quasi 1 su 2 (43%) nel corso della vita. E salgono ulteriormente tra la popolazione studentesca. 1 studente su 4 (25,9%), pari a 640 mila ragazzi e ragazze ha fatto uso di almeno una sostanza illegale nell’ultimo anno.

Nata sulle colline riminesi, San Patrignano ha accolto in 40 anni oltre 26mila ragazzi e ragazze, ne ospita oggi 1300 (di cui il 20% è donna). Secondo quanto riportato dagli studi delle Università di Urbino, Bologna e Padova, la percentuale dei ragazzi che al termine del percorso non ricadono nel problema della droga è tra i più alti in Europa attestandosi al 72%. Il 96% di loro trova un lavoro dopo l’esperienza a San Patrignano e 1 ragazzo su 2 ha conseguito un titolo di studio o una qualifica professionale.

E’ la cocaina la droga più usata

La droga più utilizzata da 9 ragazzi su 10 è la cocaina, in aumento (usata da 463 persone rispetto alle 395 del 2015). Segue la cannabis, assunta dall’87% (444 persone contro 385). Il 57% circa degli ospiti di San Patrignano ha fatto uso di eroina(293). Seguono ecstasy (270), ketamina (144), anfetamina (81) e allucinogeni (152). Da sottolineare quindi che il 43% dei neoentrati non ha mai fatto uso di eroina. Minore. Ma comunque rilevante, l’uso di droghe sintetiche, con la ketamina e gli allucinogeni assunte, rispettivamente, dal 28 e 30% dei neo entrati.

Anche in termini di dipendenza primaria, la cocaina è balzata in testa (55%), mentre nel 2015 al primo posto figurava l’eroina(44%), ora seconda con il 32%. Per il 3% c’è la cannabis, con 10 ragazzi entrati unicamente per questa dipendenza. Infine, fra tutte le persone entrate a San Patrignano nel 2017, 5 lo hanno fatto per dipendenze diverse dalla droga: 3 per alcolismo e 2 per ludopatia. Interessante, anche, vedere come l’uso di alcol sia patologico per quasi il 40% dei neo-ingressi. Mentre il 39% pratica il binge drinking. Tra gli ingressi del 2017 a San Patrignano, fra i tossicodipendenti, il 90% del totale sono poliassuntori, hanno cioè provato più di una sostanza stupefacente.

In generale, dalla Relazione europea sulla Droga 2018, tra le sostanze è la cannabis quella di gran lunga la più consumata sia dalla popolazione adulta  sia da quella giovanile. Seguita, a grande distanza, dalla cocaina e dall’eroina.

Parlando, infine, delle malattie correlate all’uso di sostanze, fra i neo entrati a San Patrignano del 2017, 25 risultano positivi all’epatite C (5% del totale). Percentuale in forte calo rispetto agli anni precedenti (erano stati 94 nel 2015, pari al 20,4% del totale) e solo 3 a Hiv (0,6% del totale).

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