Debiti col Fisco, pignorato il vitalizio a Cicciolina

L’ex pornostar si è vista congelare il conto presso il quale vengono accreditati i sold del vitalizio previsti per il suo ruolo di ex parlamentare, il legale si scaglia contro l’Agenzia delle Entrate: il conto non può essere congelato per intero, ma solo fino a un quinto

ROMA – Vitalizio, storia (in)finita. O quasi. Parliamo di quello dell’ex parlamentare Ilona Staller, al secolo Cicciolina. Ebbene, stavolta a congelare il conto su cui vengono accreditati i soldi previsti dalla legge per aver trascorso cinque anni in parlamento, dal 1987 al 1992, è stata l’Agenzia delle Entrate. Di fatto si è trattato di un pignoramento per un debito di circa 100mila euro che la Staller avrebbe con il Fisco. Non c’è pace dunque per il vitalizio dell’ex deputata eletta come indipendente nel partito Radicale. La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso il legale Luca Di Carlo che ha parlato di irregolarità della procedura relative al fatto che il conto non può essere congelato per intero, ma solo fino a un quinto.
Il legale: ci sono gli estremi di un’appropriazione indebita
Non solo. Secondo Di Carlo si potrebbero configurare anche gli estremi per un’accusa, nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, di appropriazione indebita. In quanto quel vitalizio è l’unico sostentamento per la 67enne ex stella del cinema hard. Tanto che Cicciolina sarebbe pronta ad intentare una causa di risarcimento. Giù le mani dal vitalizio di Ilona, si potrebbe dire, in questi ultimi mesi tra quelli finiti nel mirino del revisionismo economico.
Ho preso 20mila voti, ero seconda a Marco Pannella”
 “Prendo 3mila euro lordi al mese, circa 2mila netti, per esser stata in Parlamento. Ma i vitalizi non li ho inventati io, sono un diritto costituzionale, io andavo sempre in Parlamento peraltro” raccontò l’ex sogno erotico degli italiani dopo che arrivarono le prime stoccate. “Da quando mi ha messo sulla blacklist, mi hanno preso come capro espiatorio e non mi sta bene. Per questi 2mila euro sembra che ho rubato, che ho fatto una rapina, ma io sono stata eletta democraticamente” aggiunse. Anche se tutto sommato quello che le veniva contestato era di prendere più di quanto abbia versato. “Ho preso 20mila voti – ha tuonato – ero seconda a Marco Pannella e per ben 5 anni ogni santo giorno andavo al Parlamento. Ho fatto 20 proposte di legge”. Effettivamente una fatica.

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