ROMA – “Il pareggio di bilancio è completamente scomparso dal DEF. Un fallimento, da parte del Governo giallo-verde. Un fallimento di tutti gli obiettivi di finanza pubblica che i precedenti Governi avevano faticosamente tentato di raggiungere negli ultimi anni. Fallimento che fa venir meno per l’Italia la condizione necessaria per assicurare la sostenibilità del debito pubblico nel lungo periodo e lascia intendere come il rapporto debito/Pil non possa far nient’altro che salire nei prossimi anni. La tabella sulle deviazioni significative contenute nel documento mostra, infatti, come l’indebitamento netto, che fino ad oggi si stava riducendo gradualmente, riprenderà a salire (al 2,37%) quest’anno e sarà pari al 2,09% l’anno prossimo. Il Governo fallirà così anche l’obiettivo di medio termine. Obiettivo che dal prossimo anno sarà fissato allo 0,5% del Pil, molto più facile da raggiungere del pareggio di bilancio strutturale. Saldo strutturale che, tra l’altro, è tornato a crescere proprio sotto il Governo Conte, dopo anni di riduzione”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
Il problema
“Inutile sorprendersi, quindi, se il Fondo Monetario Internazionale ha calcolato che il debito pubblico italiano salirà fin quasi al 140% nei prossimi cinque anni. Dunque al record storico. Fallita l’applicazione della regola dell’1/20 prevista dal Fiscal Compact, introdotta nel tentativo di riportare il rapporto debito/Pil al 60%; fallito il raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio; fallito l’obiettivo dell’OMT dello 0,5%. Cosa possono mai pensare le istituzioni internazionali e gli investitori davanti ad un Governo che fallisce tutti gli obiettivi di finanza pubblica che aveva annunciato? Inutile poi stupirsi se molti gestori di fondi hanno chiesto a Washington un incontro urgente con il ministro dell’Economia Giovanni Tria per avere rassicurazioni sui loro investimenti in BTP”, ha aggiunto.
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