Ferrara, green pass falsi: arrestati due medici e una collaboratrice

Fingevano di somministrare il vaccino anti-Covid, contribuendo così a diffondere Green pass falsi e finte esenzioni.

Foto Claudio Furlan / LaPresse Nella foto: controllo green pass

FERRARA – Fingevano di somministrare il vaccino anti-Covid, contribuendo così a diffondere Green pass falsi e finte esenzioni. È stata denominata ‘Red pass’ l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Ferrara, che ha eseguito un provvedimento del giudice per le indagini preliminari, con cui sono state disposte tre misure cautelari personali nei confronti di due medici di medicina generale e di una collaboratrice, perché ritenuti responsabili di aver simulato l’iniezione del vaccino contro il nuovo coronavirus e di aver rilasciato false certificazioni di esenzioni per patologie inesistenti, dietro un compenso che poteva di 20 o 50 euro. In base a quanto ricostruito, anche grazie alle intercettazioni telefoniche, i medici indagati attestavano falsamente di aver eseguito l’iniezione simulando, a volte, solo l’inserimento dell’ago o iniettando acqua o una soluzione idrosalina. In altre circostanze, invece, il vaccino veniva reso inefficace con operazioni di ricongelamento e di scongelamento. Le immagini acquisite dai finanzieri avrebbero dimostrato anche come, in diversi casi, la stessa siringa inserita nel braccio di un assistito venisse riutilizzata più volte su altri pazienti, anche minorenni. Come confermato dalle Fiamme gialle, le indagini sono iniziate lo scorso dicembre, quando il numero dei pazienti dei due medici, nel giro di pochi mesi, aveva registrato un incremento anomalo, con 848 nuovi assistiti, 51 dei quali provenienti da zone fuori provincia e fuori regione. In base a quanto conferma la Finanza, di questi, 548 nuovi pazienti erano stati vaccinati nei 14 giorni successivi al cambio del proprio medico e l’analisi, eseguita con la collaborazione dell’Azienda Usl di Ferrara, non aveva evidenziato particolari circostanze che potessero giustificare un numero così alto di trasmigrazioni. Il gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha motivato la misura cautelare per la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, del pericolo di reiterazione dei fatti e di inquinamento delle prove da parte degli indagati, che dovranno rispondere dei reati di falsità ideologica, corruzione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. Al momento, i casi accertati di false inoculazioni, che hanno permesso l’ottenimento del finto Green pass, sono 157. “Emergono accuse pesantissime, che evidenzierebbero condotte gravissime e vergognose: un affronto alla nostra comunità, che ha fatto sacrifici enormi, impegnandosi a fondo per superare la pandemia e per la campagna vaccinale – ha commentato il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri -. Mi auguro che, qualora dovessero essere confermate le accuse, la risposta sia fermissima ed esemplare: nessuno sconto per chi lucra sulla salute pubblica”. Un giudizio fermo è arrivato anche da Raffaele Donini, assessore della Regione Emilia-Romagna alle Politiche per la Salute, che ha dichiarato: “Nel sistema sanitario emiliano-romagnolo non c’è spazio per chi contravviene alle regole, speculando e ingannando i cittadini che, da due anni, vivono nella pandemia. Non c’è spazio per chi, comportandosi in modo irresponsabile, offende anche l’intera categoria dei professionisti della sanità che, al contrario, hanno assicurato e continuano ad assicurare quotidianamente l’impegno per uscire dall’emergenza”.

di Giovanna Pavesi

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