Napoli, 36enne ferito a colpi di pistola durante la faida per lo spaccio

Lo spaccio di stupefacenti spostato dal Parco Verde alla periferia Est del capoluogo, scoppia l’ira dei clan del quartiere. Nella notte un 36enne raggiunto al gluteo da un colpo di pistola: medicato all’Ospedale del Mare.

Mario Amaro

Sono state affidate agli uomini della squadra Mobile di Napoli le indagini sul ferimento di Mario Amaro, residente a Castelvolturno, ma originario di Caivano, avvenuto nella notte tra giovedì e ieri in via delle Repubbliche Marinare nella quartiere di San Giovanni a Teduccio. Il 36enne è stato raggiunto al gluteo da una pallottola. Soccorso all’Ospedale del Mare di Ponticelli, non è in pericolo di vita.

Agli uomini della Squadra Mobile guidati dal capo Alfredo Fabbrocini ha raccontato di essere stato assalito di notte, intorno alle 2, da due sconosciuti mentre viaggiava in sella al suo scooter in via Repubbliche Marinare, nei pressi dell’imbocco dell’autostrada. Agli investigatori, inoltre, ha riferito che gli aggressori gli hanno intimato di fermare il ciclomotore e di scendere dal veicolo.

Andando avanti nella ricostruzione, Mario Amaro ha riferito di aver provato a scappare. Invece di arrestare la sua corsa, ha provato ad accelerare. Sempre secondo il racconto fatto dalla vittima, pare che i sicari l’abbiano seguito e abbiano esploso diversi colpi di pistola. Uno di questi ha ferito Mario Amaro al gluteo. Dopo gli spari, gli aggressori si sono dileguati.

La versione fornita dal 36enne è al vaglio degli inquirenti. La vittima non ha chiarito se il raid sia avvenuto durante un tentativo di rapina o se gli spari siano avvenuti per altri motivi. Tuttavia gli agenti di polizia hanno rivolto le indagini sullo spaccio di stupefacenti. Da settimane, infatti, gli investigatori sono in possesso di informazioni sulla scelta dei clan di Caivano di trasferire lo spaccio dal Parco Verde alla periferia Est di Napoli.

Pare che la costante presenza delle forze dell’ordine voluta dalla premier Giorgia Meloni, intenzionata ad operare una bonifica nell’hinterland partenopeo, abbia indotto le cosche di Caivano a trasferire i punti vendita a San Giovanni a Teduccio. Sembrerebbe, però, che la decisione abbia intralciato gli affari dei clan locali. Ecco perché il rischio che scoppi una faida con i caivanesi pare sia molto alto.

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