Qualità della vita in Italia: vince Bergamo, Napoli penultima in classifica

Alessandro Pone - Lapresse Napoli 8 novembre 2020 Cronaca Napoli, folla sul lungomare di domenica, nonostante l'alto numero di contagi da Covid 19 in Campania. Ristoranti pieni e assembramenti vicino al mare. Alessandro Pone - Lapresse Naples 8 November 2020 Chronicle Naples, crowds on the waterfront on Sunday, despite the high number of infections from Covid 19 in Campania. Full restaurants and crowds near the sea.

Bergamo conquista la vetta della classifica italiana sulla qualità della vita secondo l’ultima indagine del Sole 24 Ore, che analizza il benessere nei territori italiani utilizzando 90 indicatori basati su fonti certificate, raggruppati in sei aree tematiche: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. La città lombarda si distingue per il suo equilibrio tra infrastrutture, sicurezza e servizi, segnando un risultato che conferma la centralità del Nord Italia in termini di benessere e sviluppo. Il podio è completato da Trento e Bolzano, con quest’ultima che guadagna ben dieci posizioni rispetto al 2023, passando dal 13° al 3° posto. A trainare il successo delle due città è la solidità del modello trentino-altoatesino, caratterizzato da una gestione efficiente dei servizi e un’elevata qualità ambientale.

Tra le prime dieci posizioni brillano anche altre province del Nord: Monza e Brianza, quarta, e Cremona, quinta, sottolineano il primato lombardo. Udine, vincitrice dell’edizione 2023, rimane nelle prime posizioni grazie a performance consolidate, mentre il Veneto si conferma un motore economico e sociale con due province tra le prime dieci: Verona (7ª) e Vicenza (8ª). Se il Nord si conferma protagonista, il Mezzogiorno continua a soffrire. In fondo alla classifica troviamo Reggio Calabria, che conquista la maglia nera. Subito sopra, Napoli chiude un quadro problematico per le grandi città metropolitane del Sud, spesso penalizzate da criticità nei settori dei servizi e della sicurezza.

Dal posto 83 in poi, il ranking è dominato da province del Sud e delle isole: Catania (83ª), Messina (91ª), Palermo (100ª) e territori meno urbanizzati come il Sud Sardegna (93°), Enna (97ª) e Cosenza (102ª). Anche le grandi città del Nord e del Centro non sono esenti da cali significativi. Milano, al 12° posto, perde quattro posizioni rispetto al 2023, pur mantenendo una posizione di rilievo nel panorama nazionale. Peggio va a Bologna, che scivola di sette posizioni, e a Firenze, che crolla dal gruppo delle prime dieci al 36° posto, segnando un calo di 30 posizioni. La città toscana, però, si distingue ancora per l’Indice della Qualità della Vita delle Donne, dove mantiene la leadership.

Roma e Torino subiscono un declino analogo: la Capitale perde 24 posizioni, piazzandosi 59ª, mentre Torino, 58ª, arretra di 22 posizioni. Tra i territori del Mezzogiorno, Bari rappresenta un’eccezione positiva. La provincia pugliese si piazza al 65° posto, guadagnando quattro posizioni rispetto all’anno precedente e superando il livello del 2022. Sebbene ancora lontana dai vertici della classifica, Bari dimostra che il miglioramento è possibile anche nel Sud, con strategie di sviluppo mirate e un rafforzamento dei servizi. L’indagine evidenzia un’Italia profondamente segmentata, con il Nord che domina la classifica grazie alla solidità economica e ai servizi, mentre il Sud e le isole faticano a superare gap strutturali. La centralità delle province lombarde, venete e trentine sottolinea l’importanza di politiche territoriali equilibrate, capaci di incentivare sviluppo e innovazione anche nelle aree meno competitive.

La qualità della vita, come sempre, non è solo una questione di geografia, ma anche di scelte amministrative e di capacità di trasformare le potenzialità in risultati concreti.

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