
Il tribunale amministrativo regionale della Campania ha accolto il ricorso dei consiglieri municipali Pino De Stasio, Thomas Straus e Carmine Stabile nei confronti di Gaetano Manfredi e dell’Università Federico II. Un provvedimento importante per la trasparenza e per evitare abusi ed omissioni del potere. I ricorrenti sono stati costretti a rivolgersi alla giustizia amministrativa perché con una richiesta di accesso agli atti avevano chiesto all’Università Federico II di sapere se fosse stato attivato procedimento disciplinare nei confronti dell’ex Rettore Gaetano Manfredi, oggi Sindaco di Napoli, a seguito della sentenza di patteggiamento con condanna da parte della Corte dei Conti a pagare 210.000 euro, a fronte di indebite consulenze per oltre 700.000 euro effettuate in violazione di legge dal professor Manfredi, ordinario di ingegneria alla predetta università.
A fronte della richiesta di accesso agli atti l’Università inizialmente aveva ritenuto di rispondere che nessuna notizia era dovuta per non ledere la privacy dell’ex magnifico rettore Manfredi. Risposta evidentemente irricevibile. Notificato poi all’Università il ricorso fatto al Tar, melius re perpensa, hanno rettificato l’originale informativa limitandosi a comunicare che nessun procedimento disciplinare era stato adottato. Chi lo sa chi ha deciso che nulla si doveva fare. A seguito della non esaustiva risposta i ricorrenti, con motivi aggiunti, hanno chiesto al Tar di ordinare all’Università di comunicare che cosa risulti agli atti universitari sulla condanna per danno erariale del Manfredi e per quale motivo non sia stata attivata nessuna iniziativa disciplinare.
È doveroso che le cittadine e cittadini sappiano perché non è stata esercitata l’azione disciplinare nei confronti del rettore dell’ateneo; per quale motivo si è omesso quello che sembra essere un doveroso atto d’ufficio; se ci troviamo di fronte ad un’omissione; che atti risultano nel fascicolo e per quale motivo non si è fatto nulla di fronte ad un indebita percezione di oltre 700.000 euro da parte di chi dovrebbe essere da esempio e punto di riferimento per studentesse e studenti; chi doveva valutare l’azione disciplinare nei confronti del rettore; chi ha dato le consulenze milionarie in violazione di legge a Manfredi; vi è un concreto ed attuale interesse a conoscere questi elementi anche per verificare eventuali conflitti di interesse; scongiurare che tra gli erogatori di consulenze super milionarie non vi siano soggetti che hanno operato oppure operano anche con l’amministrazione comunale di Napoli.
Solo grazie a consiglieri municipali onesti e coraggiosi forse sapremo la verità su un grave caso di percezione di denaro indebito ed in violazione di legge da parte di chi ricopre incarichi di primo piano nelle istituzioni. Vediamo se anche la politica – l’informazione della propaganda manfrediana silenzia tutto per evidenti commistioni di interessi – quella che usa la questione morale in maniera strabica solo quando riguarda avversari politici, batta un colpo e si accorga della condanna per danno erariale che ha riguardato il professor Manfredi. E poi chissà se anche il consiglio comunale chiederà al Sindaco di comunicare, almeno a loro chi sono i filantropi che gli hanno fatto avere sul conto corrente quasi un milione di euro per poi restituirne poco più di 200.000.