Sgarbi si dimette da sindaco di Sutri e punta a Sirmione: poi il dietrofront

Nel mezzo della decisione c’è lo scambio di accuse con Viviana Beccalossi, consigliere regionale del gruppo misto in Lombardia. “Fare il sindaco è una cosa seria e i Comuni non sono tram sui quali salire e scendere a proprio piacimento”.

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati Nella foto: Vittorio Sgarbi

ROMA – Prima l’annuncio di dimissioni da sindaco di Sutri e la candidatura per il comune di Sirmione. Poi Vittorio Sgarbi ci ripensa: ritira tutto e fa una doppia marcia indietro. Nel giro di 24 ore. Nel mezzo della decisione c’è lo scambio di accuse con Viviana Beccalossi, consigliere regionale del gruppo misto in Lombardia. “Fare il sindaco è una cosa seria e i Comuni non sono tram sui quali salire e scendere a proprio piacimento”.

L’attacco al critico d’arte

“Sirmione è uno dei centri più importanti della Provincia di Brescia e perla del turismo lombardo”. Per la consigliera bresciana “serve un punto di riferimento da incontrare per strada e non da guardare in tv”. Poi l’affondo: “Le istituzioni – prosegue – vanno rispettate sempre e non possono essere utilizzate per farsi pubblicità“. Nulla di personale contro Sgarbi, ma per fare il primo cittadino, oggi, serve un impegno h24. “Sirmione, insomma, merita di più di un sindaco part-time”, ha chiosato la Beccalossi.

La replica di Vittorio

Accusa che ha indispettito il sindaco di Sutri, eletto primo cittadino della città a metà strada tra Roma e Viterbo a giugno di questo anno con il 58,79%. Che non solo ha cambiato idea nel giro di una giornata, ma non è andato troppo per il sottile rispondendo a Beccalossi. “Aggredito da un fascista dichiarato a Sutri, vengo respinto da una fascista semi-pentita, direi mista, a Sirmione”, è stata la nota di Sgarbi. Il critico d’arte rimanda l’accusa alla mittente, accusandola a sua volta di volersi fare pubblicità (“senza riuscirci”) con l’uscita in merito alla sua candidatura. “Evidentemente la Beccalossi – prosegue il critico – ha un suo candidato nella retorica ‘dell’amministratore sempre presente e preparato a dare risposte ai problemi del territorio’. In attesa di conoscerlo per ammirarne il merito e le capacità, ritiro la mia candidatura. Sono talmente disinteressato che la Beccalossi ha vinto senza combattere“.

Le dimissioni ritirate nel giro di 24 ore

Solo ieri in un comunicato Vittorio Sgarbi dava comunicazione delle dimissioni “irrevocabili” dalla carica di sindaco di Sutri, assunta appena due mesi fa.

“Non ci sono le condizioni per proseguire”, la motivazione. “La cecità e il disinteresse per il bene della città hanno superato ogni limite” rendono impossibile il proseguimento del mandato. Il critico d’arte si consolava e si diceva pronto a candidarsi in “in una città più bella come Sirmione (Brescia)”. Adesso che l’annuncio sembra rientrato, è da vedere come la prenderanno i cittadini di Sutri che conseguenze ci saranno nella gestione del Comune, già problematica per il critico d’arte.

Il precedente

Ma non è la prima volta che Sgarbi presenta le dimissioni da sindaco. Già nel 2012 aveva concluso prematuramente la sua esperienza nel comune di Salemi, in Sicilia, a un mese dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Comune nel quale, a pochi mesi dall’elezione, aveva istituito degli assessorati decisamente particolari, come quello del “Nulla” – affidato a Graziano Cecchin – e quello “all’Ebbrezza”, demandato a Marco Castoldi (in arte Morgan).

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