Afghanistan: gli Usa promettono risarcimenti per i civili uccisi in raid a Kabul

Gli Stati Uniti promettono che pagheranno un risarcimento finanziario ai parenti dei 10 civili afghani uccisi per errore in un attacco con un drone compiuto a Kabul il 29 agosto, mentre l'allerta attentati era alta dopo l'esplosione all'aeroporto di Kabul nel pieno del ponte aereo dopo la conquista dei talebani

Foto Lapresse

WASHINGTON (Usa) – Gli Stati Uniti promettono che pagheranno un risarcimento finanziario ai parenti dei 10 civili afghani uccisi per errore in un attacco con un drone compiuto a Kabul il 29 agosto, mentre l’allerta attentati era alta dopo l’esplosione all’aeroporto di Kabul nel pieno del ponte aereo dopo la conquista dei talebani. Ad annunciarlo è stato il dipartimento Usa della Difesa per bocca del suo portavoce, John Kirby, il quale ha anche riferito che il Pentagono sta collaborando con il dipartimento di Stato per far trasferire negli Usa i membri della famiglia sopravvissuti. Il portavoce non ha precisato a quanto ammonterà il risarcimento che verrà offerto.

L’attacco risale appunto al 29 agosto scorso, quando un missile Usa Hellfire colpì un’auto guidata da Zemerai Ahmadi, che si era appena fermata nel vialetto d’accesso alla casa della famiglia Ahmadi. Gli Usa erano convinti che l’obiettivo che stavano per colpire stesse per compiere un attentato. In tutto nel raid furono uccisi 10 membri della famiglia, compresi sette bambini. Settimane dopo il generale Frank McKenzie, a capo del comando centrale Usa, definì l’attacco un “tragico errore” e riconobbe l’uccisione di civili innocenti. Il portavoce del Pentagono ha riferito che la questione è stata discussa giovedì dal sottosegretario alla Difesa, Colin Kahl, con il fondatore e presidente del gruppo no profit Nutrition & Education International (Nei), Steven Kwon, in cui Ahmadi lavorava da diversi anni.

(LaPresse/AP)

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