Alitalia, Di Maio incontra i sindacati: “Partecipazione dello Stato fino al 50%”

Scettici i sindacati: "Servono investimenti, non c'è più tempo"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Luigi Di Maio

ROMA –Lo Stato è una garanzia per tenere presenti principi fondamentali come la tutela dei lavoratori e i livelli occupazionali”.
Lo ha detto oggi il vicepremier Luigi Di Maio nell’incontro con i sindacati organizzato per fare il punto sulla trattativa che ieri sera Ferrovie dello Stato ha accettato di portare avanti con Delta e easyJet.

Alitalia, lo Stato “sorveglia” l’azienda

Le intenzioni del governo sembrano essere quelle di sorvegliare Alitalia (clicca qui) per evitare lo sfaldamento dell’eccellenza italiana della compagnia. Uno Stato che vuole dunque giocare un nuovo ruolo nella nuova azienda, con una rinnovata partecipazione, per garantire, si spera, in primo luogo i posti di lavoro dei dipendenti e preservare l’azienda da forzate emorragie di personale.

Nel corso dell’incontro con i sindacati, Di Maio ha infatti aperto alla possibilità di allargare la presenza dello Stato in Alitalia. E non di poco: si è parlato di arrivare anche oltre il 50%, dall’iniziale 15% previsto. Un passo importante che potrebbe realizzarsi solo in seguito all’ingresso di altre società partecipate dal Mef. Solo così si potrà arrivare al controllo della nuova linea aerea.

La replica dei sindacati: “Aspettiamo un piano industriale”

La risposta dei sindacati è stata chiara. “Il punto è la credibilità del piano industriale: il lavoro c’è se ci sono gli investimenti e se c’è un progetto che rilanci l’azienda. Aspettiamo che su questo ci sia chiarezza: i tempi si sono allungati, questo è il momento delle decisioni“. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini entrando al Mise per l’incontro su Alitalia.
Aspettiamo di avere con chiarezza un piano industriale perché non ci siano esuberi. Serve un piano industriale per gli investimenti perché il tempo non c’è più“, ha aggiunto. Sull’eventuale partecipazione di attori pubblici, Landini ha poi affermato: “Nulla in contrario a una partecipazione pubblica ma bisogna capire chi siano i soggetti“.

Non abbiamo preoccupazioni abbiamo determinazioni, cioè niente esuberi e un piano industriale che permetta il rilancio della compagnia” ha continuato il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo. “Nella scelta del partner hanno fatto bene a cassare Lufthansa che voleva ridurre Alitalia ad una compagnia regionale“.

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