Bagnoli-Pianura-Soccavo: il nuovo asse di camorra dopo l’omicidio Gaetano

Da sinistra, Massimiliano Esposito (boss di Bagnoli), Antonio Gaetano (baby ras ucciso) e poi Carlo Esposito e il genero Emanuele Marsicano

NAPOLI – Fino a tre settimane fa il clan dei Calone-Esposito-Marsicano era retto da Antonio Gaetano, alias biscotto, 19enne che aveva raccolto le redini dell’organizzazione criminale di via Comunale Napoli dopo il maxi blitz del luglio dell’anno scorso. Il giovanissimo, secondo gli investigatori, era a tutti gli effetti il capo del sodalizio dopo che la ‘triade’ al comando è finita in carcere. Ma qualcuno non ha gradito il ‘mandato’ di Gaetano e il giovane ha pagato con la vita le sue ambizioni da boss.

Il clan si riorganizza

La camorra, però, deve andare avanti. Il clan Calone-Esposito-Marsicano si sta già riorganizzando. In tal senso vanno letti alcuni movimenti captati dagli investigatori. Dalle parti di via Comunale Napoli le forze dell’ordine hanno notato la presenza di noti esponenti della mala di un altro quartiere, Bagnoli, e nello specifico di personaggi del clan Esposito di via di Niso, quello guidato da Massimiliano Esposito, detto ’o scognato. I movimenti sono stati notati negli ultimissimi giorni. Una nuova alleanza criminale è nata, insomma. L’uccisione di Gaetano grida vendetta.

Indagini in corso

Le indagini proseguono nel solco che conduce dritto alla cosca di via Evangelista Torricelli, i Carillo-Perfetto. Gaetano era accerchiato: il 19enne viveva proprio lì, in via Torricelli. I Carillo-Perfetto sanno di essere nel mirino dei rivali e di poter subire un agguato da un momento all’altro. E nel frattempo gli ambienti criminali dei Calone-Esposito-Marsicano continuano a tessere alleanze. Non solo Bagnoli, con gli Esposito (supportati dal clan Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano) in costante avanzata su Pianura, ma anche Soccavo. Già da qualche mese, infatti, soggetti dei Calone-Esposito-Marsicano si accompagnano con affiliati del clan Vigilia.

La contesa per lo spaccio

L’obiettivo comune è quello di sempre: la gestione delle rotte delle sostanze stupefacenti e il dominio sulle piazze di spaccio. Altro business in voga a Napoli ovest è quello delle estorsioni ai danni dei venditori ambulanti di gadget del Napoli. La festa scudetto inquinata dalla malavita organizzata. E poi ci sono le estorsioni alle attività commerciali: Soccavo ne ospita numerose, la mala di Bagnoli invece punta a parcheggiatori abusivi e locali per giovani.
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