Catania, bancarotte fraudolente e fatture per operazioni inesistenti: 8 arresti, una ditta di trasporti coinvolta e 10 milioni di euro sequestrati

Una nona persona è stata colpita da un'interdittiva, in carcere i fratelli Reitano e altri componenti della famiglia

Carcere
Foto LaPresse/Andrea Di Grazia

CATANIA – Bancarotte fraudolente, patrimoniali e documentali. E poi ancora svariati reati tributari, come l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e l’omesso versamento di ritenute e imposte. La Guardia di finanza di Catania, su richiesta della procura distrettuale, ha arrestato 8 persone. Per un nono soggetto è scattata un’interdittiva.

Una società di trasporti al centro delle bancarotte fraudolente

E’ questo il risultato delle indagini condotte dagli inquirenti negli ultimi mesi. Secondo magistrati e investigatori, gli arrestati avrebbero costruito un’autentica associazione per delinquere. Nell’operazione è coinvolto il gruppo ‘Reitrans’, società attiva nel trasporto pubblico. Una ditta che da anni ha avviato rapporti con imprese del territorio italiano ma anche internazionale. E’ gestita dai fratelli Reitano, entrambi finiti in carcere. Dietro le sbarre anche altri componenti della famiglia e un commercialista che sarebbe coinvolto nel giro di fatture false. Tutti, secondo gli inquirenti, farebbero parte di quel sistema illecito scoperchiato dalle indagini condotte.

Il sequestro milionario

L’attività della Guardia di finanza non si è limitata al contesto siciliano. Perché contestualmente, le fiamme gialle hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo di 10 milioni di euro. Il gruppo imprenditoriale coinvolto, inoltre, ha la disponibilità di stabilimenti e di unità logistiche anche nel Lazio – a Roma – e in Lombardia – a Lodi – oltre che in Sicilia – Palermo, Catanzaro e Catania.

Il precedente di due settimane fa

L’operazione odierna segue quella che due settimane fa ha portato all’arresto di due persone, padre e figlio, e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altre tre. Gli imprenditori sono accusati, a vario titolo, di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di scritture contabili nonché di bancarotta fraudolenta aggravata. Inoltre, sono stati sequestrati 2 milioni di euro pari all’evasione perpetrata e al sequestro di due ditte attive nel settore di trasporto merci su strada.

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