Bimbo di 2 anni ucciso a botte. Il papà: “La colpa è di mia moglie”

"Anche la mamma picchiava Mehmed. Era la sua mamma che lo picchiava e lo trattava male. Io l'ho picchiato piano, mi sono preso io tutta la colpa, ma l'ha picchiato mia moglie"

Foto Claudio Furlan - LaPresse 16 Novembre 2020 Milano (Italia) News Prima udienza del Processo per il disastro ferroviario di Pioltello presso le aule speciali del tribunale di Milano allestite in Fiera per attenersi alle norme di distanziamento sociale per coronavirus Photo Claudio Furlan - LaPresse 16 November 2020 Milan ( Italy ) News First hearing of the Pioltello train disaster trial at the special courtrooms of Milan set up at the Fiera to comply with the social distancing rules for coronavirus

MILANO – “Anche la mamma picchiava Mehmed. Era la sua mamma che lo picchiava e lo trattava male. Io l’ho picchiato piano, mi sono preso io tutta la colpa, ma l’ha picchiato mia moglie. Mi sono preso io la colpa per mia moglie”. Si è difeso cosi davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano Alija Hrustic, il padre del piccolo Mehmed, il bambino di 2 anni ucciso a calci e pugni nella notte tra il 21 e il 22 maggio 2019 nella casa di famiglia, in via Ricciardelli a Milano. Sul corpo del piccolo, come è stato ricordato in aula dal pm, “c’erano lividi ovunque e 51 segni di lesioni”, tra cui una frattura letale alla scatola cranica.

La notte tra il 21 e il 22 maggio del 2019 il padre del piccolo Mehmed ha ricordato in aula di aver “picchiato con calci e pugni” il bambino “ma non forte. Me lo ha detto mia moglie”, ha aggiunto. Nel corso della sua testimonianza, l’uomo assistito da un’interprete aveva detto di aver fumato hashish quella sera e di essere stato in preda a “paranoie”.

“Le paranoie erano nei confronti di mio figlio Mehmed – ha aggiunto – . Il mio cervello mi diceva di picchiarlo ma a me non andava di fargli tanto male. Gli davo schiaffi e botte sulla testa”. Quella notte, dopo averlo svegliato, l’uomo ha ammesso di aver “morso” il bambino, ma “per giocare e lui rideva”. “Lui aveva la pelle delicata, appena gli facevo qualcosa restava il segno”, ha aggiunto l’uomo.

Sul corpo del bambino l’autopsia ha mostrato che c’erano anche diverse bruciature di sigaretta, tra cui alcune risalenti a poche ore prima della sua morte. “Quelle – ha detto il padre incalzato dalle domande del pm – le faceva sua mamma”. “Quella notte la mamma lo ha picchiato – ha ribadito l’uomo – . Quando tornavo a casa la sorella maggiore di Mehmed mi diceva che la mamma lo aveva picchiato”. Il bambino aveva anche due vistose bruciature sotto la pianta dei piedi, che il padre ha attribuito alla moglie. “Le aveva fatte con una piastra in casa. Non so come le avesse fatte, perché era successo quando ero fuori”, ha detto l’uomo nel corso della sua testimonianza davanti ai giudici della corte d’Assise di Milano.

(LaPresse)

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