Borsa, asiatiche miste: bene Hong Kong e Seoul con oltre +1%

E' una delle flessioni più forti dal 1974

La Borsa in Asia (AP Photo/Kin Cheung)

MILANO – La borsa di Shanghai riapre dopo i giorni di festività, mentre la borsa di Tokyo rimane chiusa in occasione della Golden Week. Lo Shanghai Composite mette a segno un timido rialzo, pari a +0,21% circa. Mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong balza di oltre l’1% nonostante la pubblicazione dell’indice Pmi. Che ha confermato come l’attività economica del paese rimanga in forte fase di contrazione. L’indice Pmi si è attestato a 36,9 punti, in lieve ripresa rispetto ai 34,9 precedenti. Ma ancora ben al di sotto della soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e fase di espansione (valori al di sopra) dell’economia.

E’ una delle flessioni più forti dal 1974

Ha fatto ancora peggio il Pmi manifatturiero di Singapore, capitolato a quota 28,1, ad aprile, rispetto ai 33,3 punti di marzo. Ieri le autorità governative di Hong Kong hanno reso noto che, nel primo trimestre del 2020, il prodotto interno lordo di Hong Kong ha sofferto una contrazione pari a -8,9% su base annua. Riportando la flessione più forte dal 1974. Tornando al trend dell’azionario dell’Asia Pacifico, la borsa di Sidney è in lieve pressione, perdendo lo 0,24% circa, mentre Seoul avanza fino a +1,5%. Intanto il Global Times – quotidiano cinese legato al governo di Pechino – ha riportato i dati degli analisti di CITIC Securities, secondo cui, in occasione delle festività nazionali di maggio. Sebbene le misure di contenimento non siano state del tutto allentate, il traffico dei clienti nei negozi, in Cina, ha segnato una ripresa del 60%.

Certo, le spese per consumi pagano ancora lo scotto del coronavirus, ma l’outlook ora è di un recupero totale dei consumi entro il National Day Holiday, la festività cinese che si celebra il 1° ottobre. In Australia sono state rese note le vendite al dettaglio di marzo, che risultano però già vecchie. In quanto si riferiscono alla fase precedente al lockdown da coronavirus, in cui i cittadini si sono preparati alla quarantena facendo la corsa agli acquisti. Il dato è balzato così dell’8,5% su base mensile, confermandosi migliore delle attese (+8%) e in deciso miglioramento rispetto al +0,5% di febbraio. Nell’intero primo trimestre dell’anno, esclusa l’inflazione, le vendite al dettaglio australiane sono cresciute dello 0,7% su base trimestrale. Rispetto al +1,8% stimato e al +0,5% precedente.

(LaPresse)

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