Brasile al voto, Bolsonaro verso presidenza. Endorsement da Salvini

Alla vigilia del ballottaggio delle presidenziali in Brasile, l'estrema destra e la sinistra tentano di convincere gli ultimi indecisi

Foto Claudio Furlan/LaPresse in foto Matteo Salvini

RIO DE JANEIRO (Brasile) (LaPresse/AFP) – Brasile al voto, Bolsonaro verso presidenza. Endorsement da Salvini. Alla vigilia del ballottaggio delle presidenziali in Brasile, l’estrema destra e la sinistra tentano di convincere gli ultimi indecisi. La prima per garantire la vittoria netta all’ex militare favorito nei sondaggi, Jair Messias Bolsonaro, la seconda ancora fiduciosa nella possibilità per Fernando Haddad di uno slancio finale che annulli il distacco e lo porti alla vittoria.

Dopo due settimane di campagna elettorale sotto massima tensione, inquinata da violenze e insulti, i candidati al Planalto hanno rincorso gli ultimi voti anche ‘rivedendo’ il tono dei loro appelli. mentre i militanti sono scesi in strada per le ultime manifestazioni. Intanto, dopo che Bolsonaro ha citato l’Italia tra le democrazie di riferimento, gli è arrivato l’endorsement del ministro dell’Interno Matteo Salvini. che ha “confermato tutto l’appoggio” al candidato d’estrema destra. dopo che questi ha promesso l’estradizione di Cesare Battisti.

Brasile al voto, Bolsonaro verso presidenza. Endorsement da Salvini

“Vi prego con tutto il cuore di continuare a impegnarvi per mostrare che abbiamo la miglior proposta” per il Paese. Questo ha twittato l’ex militare nostalgico della dittatura e favorevole alla tortura, trionfante al primo turno del 7 ottobre con il 46% dei voti. Gli ultimi sondaggi sono attesi nella serata brasiliana. “Un giorno per il resto delle nostre vite! Con brio, energia e fede andiamo avanti perché abbiamo cambiato quello che sarà l’esito del voto. Di porta in porta, di sguardo in sguardo, con molto dialogo e molto rispetto. La nostra lotta è dura e la nostra causa nobile. Domani commemoreremo una vittoria storica della verità e della democrazia”. Ha scritto invece l’accademico che corre per il Partito dei lavoratori (PT), ex sindaco di San Paolo. Succeduto come candidato all’ex presidente Lula dopo che questi è stato dichiarato inammissibile dalla giustizia perché condannato in secondo grado per corruzione.

Gli ultimi sondaggi degli istituti Ibope e Datafolha hanno dato l’ex capitano dell’esercito al 56% delle intenzioni di voto. Ma hanno mostrato anche che negli ultimi giorni lo scarto si è ridotto da 18 a 12 punti percentuali. A ormai poche ore dall’apertura dei seggi, i sostenitori di Bolsonaro hanno indetto cortei in auto per “corse della vittoria”. Noto per le posizioni misogine, omofobe e razziste. Dopo che ha detto che governerà solo per la maggioranza e ha annunciato la revoca delle politiche per le popolazioni indigene. L’ex militare ha tentato di mostrarsi meno intollerante, parlando su Facebook di un “Paese di tutti noi, un Brasile di opinioni, colori e orientamenti diversi”.

Haddad al primo turno aveva ottenuto il 29% ed è arrivato alla previsione del 44%

Haddad al primo turno aveva ottenuto il 29% ed è arrivato alla previsione del 44%, dopo aver avviato la propria campagna elettorale appena tre settimane prima del voto senza essere granché noto ai brasiliani. Nelle strade i militanti di sinistra hanno organizzato banchetti improvvisati per conversare con gli indecisi, offrendo dolcetti e caffé in sessioni da marciapiede di dibattito politico. Il punto chiave, per loro, è convincere chi vuole lasciare la scheda bianca o annullarla, o persino non votare, che in gioco c’è la scelta tra “democrazia o barbarie”, di fronte a un candidato che vuole anche rendere più facile possedere armi nel Paese già pervaso da un altissimo tasso di violenza, e privatizzare ancora le imprese statali. Haddad ha anche partecipato oggi a un comizio a Heliopolis, la maggior favela di San Paolo: tra le critiche più dure al PT c’è infatti quella di essersi allontanato dai poveri.

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