Brexit, Barnier: “Dobbiamo essere pronti all’assenza di un accordo”

Theresa May non vuole una dogana interna alla Gran Bretagna

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di Simone Gorla

MILANO (LaPresse)“Anche se vogliamo raggiungere un accordo, è nostra responsabilità essere pronti ad affrontare qualsiasi scenario, inclusa l’assenza di un accordo”. Il capo negoziatore Ue Michel Barnier, incontrando a Bruxelles i ministri per gli Affari europei dei 27 per discutere gli ultimi sviluppi dei negoziati sulla Brexit, non ha nascosto i suoi dubbi e un certo pessimismo. Barner ha detto che il Libro bianco prodotto dal governo britannico, il documento che indica le linee guida per i rapporti futuri tra Regno Unito e Ue, solleva interrogativi, anche se “c’è intesa sull’80% dell’accordo di ritiro”. E ha invitato ad affrontare rapidamente il problema del confine irlandese. Tema sui cui, però, la premier britannica Theresa May ha fatto sapere da Belfast che le proposte di Bruxelles sono “impraticabili”.

L’Unione europea deve “evolvere” la sua posizione sull’Irlanda, ha detto May nel corso di una visita di due giorni in Irlanda del Nord. Sia Regno Unito che Ue concordano sul fatto che ci debba essere un confine senza barriere tra le due parti dell’Irlanda. La posizione di Bruxelles prevede un ‘backstop’ con l’allineamento delle regole dei due paesi. May ha ribadito la sua opposizione a questa ipotesi, che creerebbe un confine doganale formale all’interno della Gran Bretagna. La leader conservatrice ha detto che questo è “qualcosa che non accetterò mai. E non credo che nessun primo ministro britannico potrà mai accettare”.

“Siamo impegnati a difendere l’Irlanda e l’Irlanda del Nord dalle conseguenze della Brexit”, è la replica di Barnier

“Gli ho detto che non vogliamo un confine tra Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito, ma servono controlli sui beni, dal momento che la Gran Bretagna vuole lasciare il mercato unico e l’unione doganale”, ha spiegato. Il leader dei negoziatori Ue ha aggiunto che “non ci possiamo permettere di perdere tempo su questo tema. Ed è per questo che abbiamo invitato la Gran Bretagna a lavorare sul backstop la prossima settimana. Siamo aperti a tutte le soluzioni che siano praticabili e possano diventare operative in tempo per l’accordo di ritiro”.

Sul Libro bianco di Londra, Barnier ha rilevato che solleva una serie di questioni in campo economico. I dubbi riguardano “il futuro partenariato economico e dobbiamo vedere se le proposte sono compatibili con i principi stabiliti dai 27 capi di Stato e governo nel consiglio europeo di marzo”. Anche i ministri europei non nascondono il nervosismo. “È nostra responsabilità trovarci preparati all’eventualità di un mancato accordo”, ha spiegato Nathalie Loiseau, ministro francese per gli Affari europei, “in Francia lo stiamo facendo”.

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