Bus dirottato. Il folle gesto dell’autista per vendicare i morti in mare. Gli alunni sequestrati: “Ci ha ammanettato e minacciato”

Il conducente del mezzo, Ousseynou Sy, senegalese di origine ma italiano dal 2004, è stato fermato per tentata strage

MILANOSarebbe il caso della Mare Jonio il movente del folle gesto che ieri ha tenuto col fiato sospeso 51 studenti e le rispettiva famiglie. L’uomo, Ousseynou Sy, 41enne, senegalese di origine, ma italiano dal 2004, autista del bus, poi dato alle fiamme, è stato fermato per tentata strage.

La dichiarazione

‘Il caso della nave Mare Jonio è stato “l’episodio scatenante, la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso”. E’ quanto avrebbe detto in sostanza Sy nell’interrogatorio davanti al capo del pool dell’ antiterrorismo milanese Alberto Nobili e al pm Luca Poniz. “Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo”.

Il folle gesto

Sy dopo aver sequestrato il mezzo si era diretto verso l’aeroporto di Linate. Dopo esser stato bloccato, l’uomo è sceso dal pullman con in mano un accendino e ha dato fuoco al mezzo, mentre i carabinieri salvavano dalla parte posteriore i ragazzi dopo aver rotto i finestrini. Ad un certo punto Sy avrebbe cambiato percorso e, rivolgendosi agli studenti con in mano un coltello, avrebbe detto: “Andiamo a Linate, qui non scende più nessuno”. 

Foto Ufficio Stampa Carabinieri/LaPresse21 marzo 2019 Milano, ItaliacronacaMilano, autista incendia autobus sulla Paullese: a bordo studenti di scuola mediaNella foto: le foto rilasciate dai Carabinieri dell’ autista dell’autobus, Ousseynou SyDISTRIBUTION FREE OF CHARGE – NOT FOR SALE

A seguito della telefonata di un alunno al 112, l’autobus sequestrato è stato intercettato da tre pattuglie dei carabinieri, ma non si è fermato e ha speronato una macchina colpendone poi altre due “senza provocare feriti”, ha spiegato il comandante dei carabinieri parlando di “momenti durati pochi minuti ma molto concitati”.

Nessun ferito

È durato poco meno di 40 minuti il viaggio del terrore dei 51 studenti.

I ragazzi sono tutti in codice verde, uno degli adulti è stato trasportato in codice giallo alla clinica De Marchi. “Nessuno”, spiegano dal 118, è ferito. In tutto sono stati 23 i bambini visitati sul posto in cui è stato dato alle fiamme l’autobus che avrebbe dovuto riportarli a scuola dopo l’attività sportiva. I ragazzini, che frequentano le medie, sono stati poi portati in una palestra di San Donato Milanese, in attesa dell’arrivo dei genitori e con supporto psicologico.

“La cosa importante è la felice risoluzione di un evento, che poteva portare a un epilogo tragico, grazie al coraggio dei ragazzi che sono stati veramente bravi”: è quanto ha detto Luca De Marchis, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano.  

Le indagini

La procura di Milano effettuerà anche una serie di verifiche per capire come l’uomo, con precedenti per violenza sessuale e guida in stato di ebbrezza, potesse svolgere l’attività di autista di bus. L’inchiesta è coordinata dal pm Luca Poniz e dal capo del pool dell’antiterrorismo Alberto Nobili.

Al momento Sy, che ha pronunciato frasi sconnesse nei confronti della politica di Salvini e Di Maio, risponde di sequestro di persona, strage, incendio e resistenza. E non è più al vaglio ma è stata contestata nei suoi confronti l’aggravante della finalità del terrorismo. 

La confessione

“E’ stata una mia scelta personale – sono state alcune delle parole che ha detto ai pm Ousseynou Sy durante l’interrogatorio – non ne potevo più di vedere bambini sbranati da squali nel Mediterraneo, donne incinte e uomini che fuggivano dall’Africa”.

Il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco nel ringraziare i carabinieri in particolare quelli della stazione di San Donato Milanese ha detto che con il loro coraggio “hanno compiuto un’operazione che si vede nei film delle squadre speciali” anche perché “l’intento stragista era partito e l’ uomo stava per dare fuoco come poi ha fatto al pullman. Se non stiamo a piangere 52 bambini è grazie a loro”.

La testimonianza

“Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati”. Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus.

Donald Trump junior

“Perché’ un Paese non dovrebbe volere più gente perbene come questa!?!”. Così Donald Trump junior, il primogenito del presidente americano, ironizza su quanto accaduto a San Donato Milanese e ritwitta quindi il post di un giornalista americano che dà notizia della vicenda del dirottamento.

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