Cinema, Spielberg: “West Side Story è il film più arduo della mia carriera”

Il nuovo adattamento per il grande schermo arriverà nelle sale italiane il 23 dicembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia

Steven Spielberg (Photo by Charles Sykes/Invision/AP)

ROMA – Steven Spielberg realizza il sogno di una vita e riporta al cinema West Side Story. Il regista si cimenta per la prima volta in un musical presentando il remake del capolavoro che debuttò a Broadway nel 1957 e che cinquant’anni fa nella sua prima versione cinematografica conquistò pubblico e critica vincendo dieci premi Oscar. Il nuovo adattamento per il grande schermo arriverà nelle sale italiane il 23 dicembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia. “Si tratta probabilmente del film più arduo della mia carriera”, riconosce Spielberg presentando la sua ultima opera e ricordando la prima volta che, a dieci anni, ascoltò la colonna sonora di West Side Story e se ne innamorò. “Anche se non sapevo come, mi sembrava inevitabile che un giorno sarei riuscito a lavorare a West Side Story”.

“Adoro il film originale diretto da Robert Wise insieme a Jerome Robbins. Wise è stato un mio carissimo amico per molti anni e ho parlato del film con lui fino alla nausea”, racconta il regista, che in conferenza dedica una menzione speciale a Stephen Sondheim, il paroliere del primo West Side Story recentemente scomparso. “E’ la prima persona che ho incontrato quando ho deciso di fare questo film. Abbiamo parlato di tutto, era molto coinvolto”. Con Spielberg ha lavorato lo sceneggiatore Tony Kushner, già al suo fianco sui set di Munich e Lincoln e autore dell’opera teatrale ‘Angels in America’ premiata con il Pulitzer. Nella squadra creativa l’ideatore delle coreografie Justin Peck, il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic Gustavo Dudamel, il compositore e direttore d’orchestra David Newman che ha composto la colonna sonora. Ansel Elgort e Rachel Zegler interpretano Tony e Maria, i due amanti al centro della scena nel musical che racconta la classica storia di feroci rivalità, in questo caso tra i Jets bianchi e gli Sharks portoricani, e giovani amori nella New York del 1957.

“È Romeo e Giulietta, ma è anche un’allegoria molto attuale di ciò che sta accadendo ai confini del nostro paese, dei sistemi americani che respingono chiunque non sia bianco. È una parte molto importante della nostra storia”, rimarca Spielberg, per il quale West Side Story “parla delle esperienze che stiamo vivendo oggi nel nostro paese: un tragico periodo di divisione e sfiducia, e lo spreco della vita umana attraverso il razzismo, la violenza e la xenofobia”. Il casting è durato un anno: “Abbiamo fatto qualcosa che nessuna delle altre produzioni era riuscita a fare -racconta ancora il regista-. Tutti gli Sharks sono interpretati da uomini e donne latinoamericani o di origine latinoamericana. Non c’è nessuno che non sia latino”.

Nel cast anche Rita Moreno, già premiata con l’Oscar per la sua interpretazione nel ruolo di Anita nel film del 1961. Per lei, Spielberg e Kushner hanno completamente reimmaginato un personaggio, il gentile droghiere Doc, trasformandolo nella sua vedova, una premurosa donna portoricana di nome Valentina che fa amicizia con il giovane Tony. “Ho amato ogni scena di questo film, ma è stato molto strano per me”, racconta l’attrice rispondendo a chi le domanda cosa abbia provato recitando di fronte ad un’altra Anita. L’energia che sprigiona il musical ha in ogni caso coinvolto tutti sul set, come racconta lo stesso Spielberg: “Saltavo sulla sedia, cantavo e ballavo col cast, ma solo durante le prove. Mentre giravo ero così concentrato che non battevo nemmeno il piede”.

(LaPresse)

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