Come ai Tropici, è la crisi climatica

Come ai Tropici, è la crisi climatica

NAPOLI (Anastasia Leonardo) –  Arriva Caronte Bis, una nuova fiammata africana con l’anticiclone che porterà temperature oltre i 45 gradi anche in Puglia e picchi di 48 gradi, di nuovo, in Sardegna. E tutto questo calore scalderà anche i nostri mari: il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici prevede per fine luglio una temperatura dell’acqua di 32°C, più calda anche di quella del Mar dei Caraibi. Nel prossimo futuro, con il riscaldamento globale, avremo un cambiamento degli ecosistemi, della fauna ittica e anche della vegetazione marina, oltre a tutte le conseguenze ‘terrene’ che stiamo vivendo in questi giorni. Mattia Gussoni, meteorologo, ricorda infatti che le conseguenze ‘terrene’, cioè quelle che colpiscono le terre emerse, sono più evidenti di quelle marine, ma non per questo dobbiamo dimenticare il gravissimo problema delle ‘Mhw’, le ‘Ondate di Calore Marino’, sempre più frequenti con l’acqua del mare che ‘bolle’. Ce ne accorgiamo facendo il bagno in Italia ormai da anni, ma questo 2023 sembra ancora peggio del 2022. Sulla terraferma, oltre al calore (al sempre più frequenti con l’acqua del mare che ‘bolle’. Ce ne accorgiamo facendo il bagno in Italia ormai da anni, ma questo 2023 sembra ancora peggio del 2022. Sulla terraferma, oltre al calore (al sempre più frequenti con l’acqua del mare che ‘bolle’. Ce ne accorgiamo facendo il bagno in Italia ormai da anni, ma questo 2023 sembra ancora peggio del 2022. Sulla terraferma, oltre al calore (alcaldo asfissiante per essere precisi), viviamo anche il disastro degli eventi estremi provocati dal riscaldamento globale: mai come in questo mese abbiamo capito che, dopo una fase di Anticiclone Africano a 40-48 gradi, arrivano sempre puntuali i nubifragi, la grandine distruttiva e le alluvioni. Questi fenomeni estremi, infatti, sono strettamente collegati al caldo ed all’umidità: più una massa d’aria è calda e maggiore è l’umidità contenuta, umidità che va a formare gocce di pioggia, chicchi di grandine e rovesci temporaleschi. Inoltre, più è calda l’aria e più è leggera: in questo modo il vapore sale fino a 10 km di altezza dentro i cumulonembi, gela e causa grandine grossa anche 10 cm come successo negli ultimi giorni in Pianura Padana. Insomma, caldoafricano, grandinate record, venti tempestosi: è il nuovo clima con il Riscaldamento Globale, un’Italia sempre più tropicale. E l’emergenza non è finita: è in arrivo Caronte Bis, con l’inizio della nuova settimana che sarà ancora più rovente. Per quanto riguarda le ore annunciate, intanto, è previsto comunque un sabato temporalesco al Nord-Est, un leggero calo termico al Centro e ancora tantissimo sole e caldo al Sud. Domenica il tempo sarà più stabile e soleggiato e le temperature torneranno a salire anche al Nord. Come detto, poi, la nuova settimana vivrà il Bis di Caronte e, per adesso, non vediamo la fine di questo caldobestiale: d’altronde Caronte, il traghettatore delle anime, sta compiendo il suo lavoro come da previsione, portandoci dentro al picco dell’inferno meteorologico. “Il clima non è impazzito. Quanto sta accadendo in Italia, colpita da caldo torrido, ondate di calore, grandinate e bombe d’acqua, ha un altro nome e si chiama crisi climatica”, denunciare Legambiente. Nei primi sei mesi del 2023, da inizio anno a giugno, nella Penisola sono stati 19 i danni dovuti da grandinate. Con questo ritmo si rischia un bel anno di superare i “bollettini” degli anni precedenti: 29 danni da grandinate nel 2022, 14 nel 2021, 9 nel 2020. Preoccupante anche il bilancio che va dal 2010 ad oggi (giugno 2023) e che conta ben 106 danni dovuti da grandinate. In questi anni le regioni più colpite sono state quelle del Nord e dell’area padana: Veneto (con 16 casi), Emilia-Romagna (13), Piemonte (12). “Le immagini delle grandinate e del violento nubifragio che hanno colpito diverse regioni del Nord Italia causando danni e feriti – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – unisci a quelle del caldo record che sta attraverso a più riprese la Penisola ci ricordano che non c’è più tempo da perdere. Non si tratta solo di maltempo ma sono gli effetti della crisi climatica a cui bisogna rispondere con interventi e politiche climatiche più lungimiranti”.

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