Congresso, il Partito democratico è ancora spaccato

Ancora tensioni a 48 ore dall'assemblea nazionale dei dem

ROMA (Loredana Lerose) – Umori diversi in casa dem in vista dell’assemblea nazionale di sabato che servirà a capire se e quando il Pd andrà a congresso. Dopo le dimissioni di Matteo Renzi e l’assegnazione della reggenza a Maurizio Martina il partito è apparso più confuso che mai.

Renzi ha perso terreno

L’ex premier non ci sta a ritirarsi dalle scene, è più forte di lui, è in cerca di rivalsa dopo le due bocciature sonore regalategli dai cittadini: la prima con il referendum costituzionale e la seconda il 4 marzo. Ma rivalsa su chi? In fondo ha fatto tutto da solo, al massimo in compagnia dei fedelissimi del giglio magico, eppure il pensiero delle elezioni anticipate in caso di fallimento di Lega e M5S, o al massimo in vista delle prossime elezioni europee, lo tentano, rivuole il controllo anche se indiretto del partito. E’ il segretario a occuparsi delle liste e Renzi non ci sta a lasciare il ‘potere decisionale’ in mano a qualcuno che non la pensi come lui, meglio un fedelissimo.

Ipotesi Guerini

E’ in questo contesto che nasce l’ipotesi di una candidatura a segretario di Lorenzo Guerini, ma c’è da battere Martina. Il reggente del Pd, infatti è intenzionato a chiedere, in assemblea, di farsi eleggere segretario con pieni poteri per continuare il lavoro di gestione della fase politica dei prossimi mesi. In pratica chiede di traghettare il Pd fino al congresso da tenere entro l’anno.

Favorevoli

Dalla parte di Martina si è schierato il presidente della Regione Lazio Nicola Zanichelli, che non ha mai escluso una sua candidatura al prossimo congresso nazionale. “La proposta di Martina a me sembra ragionevole e condivisibile: eleggere un segretario in assemblea e fare il congresso – scrive in un post – Nei prossimi mesi dovremo certo discutere e decidere ma anche lottare, batterci, fare opposizione in Parlamento e nei territori. Con il Governo che si sta formando mi sembra difficile che si possa farlo sotto la guida di una commissione congressuale. Dobbiamo salvare il Pd e questa, io credo sia la priorità assoluta”. Dalla parte di Martina anche il ministro Dario Franceschini, Gianni Cuperlo e il responsabile della comunicazione del Pd, Matteo Richetti.

Contrari

Ad essere fortemente contrario è Ettore Roato, il vicepresidente della Camera. Per lui “Le strade sono due: o si fa subito il congresso o si vota il segretario che completa il suo mandato. Il congresso è la strada più naturale”. La parola passa all’assemblea.

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