Covid, Oms ‘striglia’ l’Europa: “Vaccinazione lenta in modo inaccettabile”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Il direttore Europa OMS Hans Kluge

TORINO – L’Organizzazione mondiale della sanità bacchetta l’Europa sulla campagna di vaccinazione contro il coronavirus. E lo fa tramite il direttore regionale Hans Kluge: “I vaccini rappresentano la nostra migliore via d’uscita da questa pandemia. Non solo funzionano, ma sono anche molto efficaci nel prevenire le infezioni. Tuttavia, la somministrazione è lenta in modo inaccettabile”.

Bisogna “accelerare il processo aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione dei vaccini e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora”, precisa senza mezzi termini. E ricorda ai leader europei che “non è il momento di allentare le restrizioni” e “lasciare che vinca la stanchezza”. Questo perché la situazione del Vecchio continente sembra essere tutt’altro che buona. Anzi. Secondo la direttrice regionale per le emergenze, Dorit Nitzan, “è più preoccupante di quanto non si vedesse da diversi mesi. Ci sono rischi associati all’aumento della mobilità e dei raduni durante le festività religiose. Molti Paesi stanno introducendo nuove misure necessarie, tutti dovrebbero seguirle il più possibile”.

L’Europa, “rimane la seconda più colpita dal Sars-CoV-2” al mondo, “con un numero totale di decessi che si avvicina velocemente al milione e il numero totale di casi che sta per sorpassare i 45 milioni”. In tutto questo bisogna tenere conto delle varianti, come la più contagiosa B.1.1.7, inizialmente rilevata dal Regno Unito e ora predominante nella regione.

Bruxelles, da mesi in difficoltà sulle dosi tra mancate consegne e polemiche con il Regno Unito, sembra volere guardare avanti. A questo proposito, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen ricorda che “i certificati verdi digitali ci aiuteranno a riprendere viaggi sicuri e liberi nell’Ue”. L’obiettivo è che “siano operativi entro quest’estate. Quindi, invito il Parlamento e il Consiglio europei ad adottare la nostra proposta e i Paesi europei a creare al più presto la necessaria infrastruttura”.

Per quanto riguarda l’Italia, dove il tema degli spostamenti è particolarmente ‘sensibile’ viste le restrizioni previste per Pasqua, l’Unione europea stima che entro fine giugno sarà stato vaccinato il 57,14% della popolazione. Secondo l’agenzia Bloomberg, che cita un documento riservato redatto dagli ambasciatori del Coreper, i Paesi più virtuosi secondo la stima risultano Malta, con il 93,10% di vaccinati e Danimarca (79,88%) seguiti da Olanda (64,59%) e Cipro (62,47%). L’Ue prevede che la Germania arriverà invece al 61,04% di immunizzati, la Francia al 58,16% e la Spagna al 57,41%.

Nel frattempo arriva l’annuncio di BioNTech/Pfizer sull’efficacia del proprio vaccino fino a sei mesi dopo la somministrazione. Secondo le compagnie, in base allo studio in corso su oltre 44mila volontari, il farmaco è al 91% efficace contro la malattia sintomatica e ancor più protettiva nell’impedire gravi forme della malattia. Mercoledì Pfizer ha dichiarato che il siero è sicuro ed efficace nei ragazzini di età superiore a 12 anni, sulla base di uno studio su 2.260 volontari negli Usa.(LaPresse)

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