Crisi, Boccia (Pd): “Lega irresponsabile, parla di tasse ma fa solo debiti”

"La Lega con questa crisi di governo lascia al Paese delle cambiali molto più alte rispetto a quelle che hanno trovato quando si sono insediati"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Francesco Boccia

ROMA – Crisi, Boccia (Pd): “Lega irresponsabile, parla di tasse ma fa solo debiti”. “La Lega con questa crisi di governo lascia al Paese delle cambiali molto più alte rispetto a quelle che hanno trovato quando si sono insediati. E, una volta per tutte, ribadisco che le clausole vergognose che io ho sempre combattuto, e che dal 2016 sono vietate dalla nostra riforma del bilancio, le hanno inventate loro con il secondo Governo Berlusconi e sono esplose nella crisi tra il 2010 e il 2011. Allora erano tagli automatici a detrazioni e deduzioni, trasformate poi sempre da loro in Iva. Oggi non sono nemmeno più clausole ma scelte definitive che devono essere corrette e se non si interviene aumenta in automatico. Se l’Iva aumenterà dal primo gennaio 2020 la responsabilità è solo ed esclusivamente di Salvini e della Lega che hanno aperto la crisi con la sessione di bilancio alle porte”. Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile economia e società digitale del Partito Democratico, in diretta a Radio Cusano Campus.

“Oggi parlano di una manovra da 50 mld ma negli anni non ne hanno mai azzeccata una. Ogni volta che hanno concluso un’esperienza di governo hanno lasciato al paese una procedura di infrazione che la sinistra ha dovuto poi affrontare; in Europa avrebbero dovuto fare rivoluzioni e sono finiti in un angolo; facevano le manifestazioni contro la fatturazione elettronica e oggi non parlano più perché smentiti dai risultati; parlano di tasse da abbassare ma non fanno pagare le tasse alle multinazionali del web, che continuano ad eluderle; per non parlare della flat tax che è una barzelletta. Quando si parla di conti pubblici serve serietà e bisogna sempre dimostrare che le cose che si dicono si possono fare. Loro sanno solo far propaganda e anche d’accatto”.

(LaPresse)

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