Cucina ‘spenta’ per aiutare la Terra

NAPOLI – Risparmiare energia e soldi in cucina. Le bollette salate e la crisi nell’approvvigionamento di risorse impongono una seria riflessione sulle nostre scelte quotidiane. Possiamo fare molto con poco, partendo da piccoli accorgimenti che ci permettono di risparmiare nel lungo periodo.

SPRECHI
Secondo uno studio dell’Unione Italiana Food/Istituto Piepoli, solo un italiano su 10 non usa il coperchio per accelerare l’ebollizione dell’acqua. Tre italiani su 4 ancora impiegano almeno un litro d’acqua per ogni 100 grammi di pasta, ignorando che oggi per cuocere la pasta ne basta molta meno. La cottura passiva è ancora distante dalla nostra quotidianità, tanto che 9 italiani su 10 (89%) tengono il fuoco acceso fino a cottura completata. Il 68% degli intervistati si dichiara propenso a cambiare le proprie abitudini di cotture per risparmiare risorse ambientali ed economiche. Vediamo come.

TRE SEMPLICI REGOLE
Uno studio scientifico promosso dai Pastai italiani di Unione Italiana Food ha calcolato l’impatto ambientale della cottura della pasta e il risparmio, energetico, di emissioni di CO2 equivalente e di acqua, derivante da tre piccoli accorgimenti alla portata di tutti: tenere il coperchio sulla pentola quando si porta l’acqua ad ebollizione, usare la giusta quantità di acqua e spegnere il fuoco prima del tempo. La ricerca ha calcolato l’energia necessaria per cuocere 200 grammi di pasta in modo convenzionale (a pentola scoperta e con la proporzione di un litro d’acqua ogni 100 grammi di pasta) e quanto potremmo risparmiare, in energia, emissioni e acqua. Usare il coperchio durante la fase di ebollizione non solo accelera i tempi, ma fa risparmiare fino al 6% di energia ed emissioni di CO2 equivalente. Cuocere la pasta con 700 millilitri di acqua invece del classico litro per 100 grammi, oltre a far risparmiare il 30% di acqua, fa risparmiare il 13% di energia ed emissioni di CO2 equivalente. Infine, è utilissima la cottura passiva: dopo i primi 2 minuti di cottura tradizionale, la pasta cuoce in modo indiretto, a fuoco spento e con coperchio per non disperdere calore.

QUANTO SI RISPARMIA
Con questo metodo il risparmio di energia e emissioni di CO2 equivalente arriva fino al 47%. Con un consumo medio di 23.5 chilogrammi pro-capite di pasta, ogni italiano arriverebbe a risparmiare in un anno fino a 44,6 chilowattora, 13,2 chili di CO2 equivalente e 69 litri di acqua. Se lo facessimo tutti risparmieremmo tra i 356 milioni e i 2,6 miliardi di chilowattora in un anno (pari a un secolo e mezzo di calcio in notturna in Europa, coppe comprese), 4.100 metri cubi di acqua, sufficienti a riempire 1640 piscine olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di CO2 equivalente, le emissioni di una macchina per 21 viaggi andata-ritorno tra la Terra e il Sole.

FORNO SPENTO
Non solo il piano cottura, ma anche il forno può essere usato in maniera ecologica per risparmiare energia. Spegnerlo qualche minuto prima, lasciando la pietanza a cuocere, ci permette di non sprecare risorse senza avere effetti sulla qualità del cibo che andremo a mangiare. Possiamo spegnerlo fino a circa un quarto d’ora prima della fine del tempo di cottura pianificato e lasciare la pietanza in forno con lo sportello chiuso, che continuerà a cuocere grazie al calore. Altri consigli anti-spreco arrivano dall’associazione Altroconsumo: è importante avere la teglia pronta da infornare quando il forno è alla temperatura desiderata, o anche qualche minuto prima, per evitare che il forno sia acceso a lungo mentre è vuoto. Usare la ventilazione riduce i tempi di cottura e permette di risparmiare circa un terzo dell’energia rispetto all’utilizzo del forno statico. Va ricordato che da un punto di vista economico, e anche ecologico, la cucina a gas conviene. Un piano cottura e un forno a gas costano in media circa 200 euro in meno rispetto ad una cucina con il piano in cottura a gas e il forno elettrico. Conviene anche dal punto di vista dei consumi: si risparmia di più con la cucina a gas.

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