Dal clima al verde nelle città, gli ambientalisti si mobilitano

Ad Avellino si conclude la tre giorni organizzata da Legambiente, il Wwf in campo con “Urban Nature”

NAPOLI (Antonio Di Somma) – Giustizia climatica, giustizia sociale, fonti rinnovabili. Sono i temi principali del Youth Climate Meeting Campania organizzato da Legambiente Campania che si conclude oggi presso la sede Scout Agesci Campania di Aiello del Sabato. Per tre giorni la città avellinese ha ospitato oltre 50 volontari provenienti da tutta la regione. Tre giorni intensi di workshop e tavoli tematici per confrontarsi sul cambiamento climatico, su come affrontarlo e contrastarlo. L’evento è rivolto ai circoli territoriali e si è articolato in due workshop, dedicati ai temi dell’energia e delle disuguaglianze sociali. “Lo Youth Climate Meeting Campania – spiega Grazia Maria Forino, segreteria regionale Legambiente – è un’opportunità concreta di confronto e formazione scientifica sui principali temi ambientali e un laboratorio di idee e di proposte che avrà per protagonisti tanti giovani della nostra Regione. Le metodologie di confronto che adottiamo sono non formali e innovative. Crediamo, infatti, che incidere sulla giustizia climatica e quella sociale siano due leve fondamentali per contrastare il climate change. La giusta transizione energetica deve partire dal basso e l’incontro che promuoviamo rappresenta un ulteriore passo di un percorso di formazione intrapreso con i nostri volontari per disseminare sui loro territori queste tematiche. Siamo convinti che i giovani possano davvero cambiare il mondo, hanno le idee ben chiare su quello che vogliono e sulle azioni che i grandi della terra devono mettere in campo per accelerare, davvero, la transizione ecologica ed energetica del Paese e per tutelare l’ambiente”.

Oggi, tra l’altro, è la seconda e ultima giornata per Urban Nature, la festa della natura in città promossa dal Wwf e arrivata alla sesta edizione, che ha l’obiettivo di rendere sempre più evidente il valore della natura in città e rinnovare il modo di pensare e pianificare gli spazi urbani, ridando spazio alla biodiversità. Oltre il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane e nei prossimi 30 anni si arriverà al 70%: ma oggi nelle città italiane il verde attrezzato allo sport e al gioco rappresenta appena il 14% del verde urbano. A Napoli, stamattina si potranno ritirare le “Felci di Urban Nature” presso l’Oasi Wwf – Cratere degli Astroni”. A Caserta, dalle ore 9 alle 12, i volontari del Wwf Caserta saranno a Villetta Padre Pio e illustreranno l’importanza degli alberi presenti nell’area, mentre i volontari dell’Oasi Wwf Bosco di San Silvestro saranno a Villetta Giaquinto, con il grande gioco dell’oca.

A Castelvolturno c’è il Panda Point a cura della Vigilanza Ambientale Wwf, visita guidata alla riserva statale dei carabinieri forestali di Ischitella. A Sant’Agnello è prevista la visita all’Oasi in Città, parco ricreato in città con le guide Wwf, laboratori artistici per bambini e mostra di foto d’autore realizzate nell’oasi e musica classica nella natura.
Una questione urgente, perché la natura in città ha un inestimabile valore. Le piante depurano l’aria dalle polveri sottili prodotte dalle nostre attività inquinanti, creano ombra e contribuiscono alla regolazione della temperatura e all’assorbimento dei gas serra, contrastando le cappe di calore rese sempre più frequenti e pericolose dal cambiamento climatico, così come allagamenti e frane che vengono mitigati dall’azione di regimazione delle acque piovane.

Inoltre il verde contribuisce a diminuire le possibilità di malattie cardiovascolari, patologie articolari, ansia, depressione, infezioni respiratorie e obesità. Per i bambini ricoverati in ospedale e per la loro riabilitazione la natura, poi, offre stimoli a livello motorio sensoriale e percettivo.

È per questo che il Wwf punterà nella prossima edizione di Urban nature, con una raccolta fondi nelle piazze italiane: grazie all’acquisto di una piccola felce tutti potranno aiutare il Wwf a portare la natura negli ospedali in cui i più piccoli sono costretti a mesi di ricovero in attesa della guarigione. L’obiettivo, infatti, è quello di realizzare 10 oasi in ospedale, nei giardini delle strutture pediatriche e degli altri presidi terapeutici del Paese. Il messaggio è semplice: la “Natura si fa cura”.

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