Detenuto suicida a Poggioreale

Il 43enne Francesco Iovino, anoressico, pesava 43 chili. Parlò di botte dai carcerati

Francesco Iovino, il detenuto trovato morto nel carcere di Poggioreale, e il garante Samuele Ciambriello

TRENTOLA DUCENTA (Gianmaria Roberti) – Un recluso suicida nel carcere di Poggioreale. A togliersi la vita, domenica pomeriggio nel reparto Sai (Servizio Sanitario Integrato), il 43enne Francesco Iovino, originario di Trentola Ducenta. Il fratello Mario si era candidato al consiglio comunale alle scorse Comunali, non riuscendo, però, a conquistre lo scranno. Il 43enne scontava una condanna per rapina, con fine pena nel 2024. A darne notizia una nota congiunta di Samuele Ciambriello e Pietro Ioia, garanti dei detenuti rispettivamente della Regione Campania e del Comune di Napoli. “Siamo al quarto suicidio in Campania dall’inizio dell’anno – affermano -. Francesco era entrato nel novembre 2021 a Poggioreale nel reparto per gli ammalati: era anoressico, pesava 43 kg. Durante la sua permanenza più di una volta era stato portato per visite specialistiche al Cardarelli. Rifiutava spesso la nutrizione parenterale”. Iovino si sarebbe anche lamentato, con i familiari, di percosse subite da altri reclusi. Ciambriello e Ioia ieri si sono recati al secondo piano del reparto Sai, dove è avvenuto il suicidio. “Questo drammatico evento – dicono – ci ricorda che il carcere è lo specchio della società. Ogni suicidio in carcere è una nostra sconfitta, una sconfitta della società e delle Istituzioni a vari livelli. Occorre prevenire, intervenire prima, rilevare eventuali segnali di disagio e sofferenza emotiva in correlazione con un rischio suicidario. Intanto il carcere uccide”. I garanti accusano: “Continua il malinteso populista della certezza della pena e della certezza della galera. Domenica pomeriggio, mentre soccorrevano Francesco, dal carcere hanno chiamato il 118: l’autoambulanza è arrivata dopo 40 minuti”. Sul posto, è giunto il magistrato di turno.

La salma è stata portata al II Policlinico per l’autopsia, la cui data verrà decisa oggi. La procedura sarà seguita dall’avvocato Carmine D’Aniello, legale di Iovino. “In una Regione che conta 6.660 detenuti, di cui ben 2.181 sono a Poggioreale – sottolinea Ciambriello -, la mancanza di educatori – in regione ce ne vorrebbero 105 ma ce ne sono solo 70 e a Poggioreale ne sono previsti 19 ma ce ne sono solo 9 -, si affianca alla mancanza di medici di reparto, di figure sociali di psicologi e psichiatri. Oggi (ieri, ndr) a Poggioreale per più di 2000 persone era presente un solo psichiatra”. Secondo il garante regionale, “questo dimostra che il ministero della giustizia ed il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, vivono la ‘politica dello struzzo’. Una politica cinica e pavida, spesso incompetente ed opportunista: non parla nei suoi programmi né di giustizia, né di carceri”.

Da Ciambriello un appello alla magistratura di sorveglianza, su permessi premio e misure alternative: “Anche per evitare ulteriori tragedie, va inoltre segnalato che ci sono 1122 detenuti in attesa di giudizio, anche per reati non gravi. C’è dunque un abuso della misura cautelare in carcere”.

Il mese scorso, Ioia denunciava l’assenza delle istituzioni, nel periodo più duro dell’anno per i penitenziari. “Non è arrivata nessuna risposta – dichiara-, d’estate le carceri sono abbandonate. E chi le gestisce deve arrancare per portarle avanti. Nelle attuali condizioni, Poggioreale è un carcere disumano”.

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