Europee, l’ex capo dell’Antimafia Roberti: “La dirigenza del Pd mi sostiene”

"Sto valutando se prendere la tessera. I tavoli in Prefettura? Così sono inutili"

NAPOLI – Pochi giorni alle elezioni Europee e alla fine della campagna elettorale giocata soprattutto su temi nazionali. Il continuo scontro tra Lega e M5S ha penalizzato la presenza sulla scena degli altri partiti, a cominciare dal Partito Democratico che si gioca la possibilità di confermare la “ripresa” dopo i mesi bui seguiti alle politiche dell’anno scorso. A parlare con “Cronache” di partito, Europa, politiche nazionali e sicurezza è il capolista del Pd Franco Roberti, ex procuratore Antimafia.

Il partito conta molto su di lei, Zingaretti l’ha fortemente voluta e ha chiesto a tutti di sostenerla in questa campagna elettorale. Ma sembra non tutti siano disposti ad ascoltare il “diktat” del segretario nazionale. Lei sente che i dem campani sono dalla sua parte o c’è chi rema contro?

Io sono certamente sostenuto dalla dirigenza del partito e anche da una buona parte di questo, vedo che si stanno impegnando molto in tutte le regioni che compongono la circoscrizione Sud in cui sono capolista. Poi ci sono ovviamente i diritti legittimi degli altri candidati, in particolare di quelli campani che sono eurodeputati uscenti e che fanno la loro campagna elettorale. Io faccio campagna elettorale anche con alcuni di questi e sollecito il voto per me e per loro poiché penso che a vincere debba essere il Partito Democratico. Più rappresentanti prenderemo al Parlamento Europeo meglio sarà.

Quale sarà il suo impegno e in che modo crede si debba invertire la rotta intrapresa dall’Ue con la compartecipazione del Pd?

L’Europa costituisce una grande opportunità, non solo per l’Italia, ma serve cambiare tutte le regole che tendono a mantenere una situazione legislativa in codecisione tra Parlamento e Consiglio d’Europa. Il primo è rappresentanza dei popoli, il secondo, invece, degli Stati. L’Europa dei popoli e quella degli Stati spesso non si combinano tant’è che a livello di Consiglio europeo basta il veto di un solo Paese per bloccare leggi di riforma importanti. E’ il caso della modifica degli accordi di Dublino che è bloccata dal Consiglio di Europa poiché c’è il veto dei Paesi sovranisti, amici di Salvini, che non hanno alcuna intenzione di accogliere i migranti nel loro territorio. Dal mio punto di vista si dovrebbe passare dal voto unanime al voto di maggioranza.

E il Pd se ne accorge solo ora?

Il Pd sta facendo una profonda autocritica degli errori commessi in passato, quando non ha tenuto al centro della propria azione politica i diritti della persona e dei cittadini. A volte ha dato l’impressione di guardare più ai poteri forti, le banche, le multinazionali e non ai cittadini comuni. Ma oggi il Pd è diverso: vuole tornare a confrontarsi su questi temi e mettere la persona al centro dell’azione politica interna ed europea sostenendo i valori che sono alla base della fondazione del partito stesso: la legalità, la giustizia, le pari opportunità, il superamento delle disuguaglianze sociali e occuparsi del lavoro che è alla base della nostra Costituzione oltre ad essere la pietra angolare della nostra Repubblica. Il Pd deve occuparsi di sicurezza.

A proposito di sicurezza, che idea si è fatto delle politiche portate avanti dal ministro dell’Interno Salvini?

La sicurezza non è quella di Salvini che la schiaccia sul falso problema degli immigrati. Questi diventano un problema per la sicurezza quando non sono integrati e rischiano, stando in mezzo alla strada, di finire nelle mani della criminalità organizzata o del caporalato che poi è la stessa cosa. Il problema della sicurezza non sono loro, ma la criminalità organizzata e le mafie. Il problema della sicurezza sono quelli che a Napoli sparano all’impazzata e che non sono immigrati, ma napoletani. Loro sono i delinquenti violenti che mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini come la piccola Noemi e come tanti altri. Questo è il problema della sicurezza è questo il problema che non viene affrontato. Questo governo non fa niente, si limita alle sceneggiate con Salvini che sfoggia il rosario e crede che l’antimafia si faccia con le felpe della polizia. Questa è una farsa.

Invece i tavoli in Prefettura, come quello di qualche giorno fa, sono utili?

No, così come sono non servono a niente, servono solo a far fare la passerella al ministro che promette di mandare più poliziotti e poi non lo fa. I summit in Prefettura dovrebbero essere permanenti e non convocati una tantum e dovrebbero comprendere non solo forze dell’ordine e magistratura, ma tutti coloro che hanno un ruolo nella crescita della società come gli insegnanti, gli imprenditori, i sindacati e tutti quelli che possono farsi carico pro quota della responsabilità di affermare i principi della legalità e programmare gli interventi controllando che questi diano periodicamente risultati. Serve un tavolo strategico permanente, lo dico da sempre, da quando a Napoli sono iniziate le stese.

Le operazioni di facciata che non risolvono i problemi, come quella descritta, a chi servono, alla politica per le campagne elettorali?

C’è una visione di cortissimo respiro e di egoismo elettoralistico che in questa situazione può fare comodo, ma io voglio sperare che non sia così nei disegni dei nostri antagonisti politici. Ma obiettivamente la politica che fa questo governo è quella di soffiare sulla rabbia e sulle paure alimentandole. Il Movimento 5 Stelle sfrutta la rabbia, la Lega le paure e le alimentano per scopi politici ed elettorali senza risolvere i problemi che stanno alla base di rabbia e paura. Il nostro obiettivo è diverso.

Nelle ultime settimane sono scoppiati nuovi scandali e inchieste che coinvolgono esponenti politici, crede abbia ragione chi parla di magistratura ad orologeria?

Questa è una falsità assoluta già smascherata ai tempi di Berlusconi che si inventò questo argomento. Salvini non ha parlato di inchieste ad orologeria quando è scoppiato il caso Legnano perché consapevole di come stanno le cose lì. La giustizia fa il suo corso e lo fa in maniera indifferente a quelle che sono le esigenze della politica. I magistrati sono autonomi e indipendenti e non possono farsi carico dei problemi della politica, devono farsi carico dei problemi della giustizia.

Dopo la sua candidatura alle Europee tra le fila del Pd prenderà la tessera di partito?

È una cosa che sto valutando, non escludo di prenderla.

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