Fca-Renault, la Fim Cisl: “Colpa del nazionalismo francese e dell’assenza di governo”

Secondo Bentivogli "le nozze tra i due gruppi si possono ancora salvare"

LAPRESSE / AFP

MILANO – Il confronto tra Fca e Renault per una possibile fusione che avrebbe dato luogo al terzo gruppo al mondo di automotive “era già partito in modo squilibrato” per “la colpevole quanto ingiustificata e totale assenza del governo italiano, ha disallineato il confronto tra i due gruppi”. Lo afferma il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, in una nota.

La possibile fusione tra Fca e Renault

“Come Fim Cisl – prosegue il sindacalista – abbiamo in questi giorni più volte sollecitato un intervento del governo italiano, ma senza nessuna risposta. Parigi ha cominciato a strafare, a dettare la linea su svalutazione azionaria di Fca, posti di lavoro, volumi di produzione e management, con tanto di Presidente e amministratore delegato. Ieri sera eravamo al pre-accordo mentre il governo italiano non se ne è neanche accorto. Il nazionalismo francese da una parte e l’assenza del Governo Italiano hanno fatto saltare tutto spingendo gli azionisti di Fca a ritirare l’offerta”.

Il bilancio del sindacalista

Secondo Bentivogli “le nozze tra i due gruppi si possono ancora salvare, non credo sia tutto finito, anche se non è facile recuperare. Questa operazione serviva alla nostra industria e a quella francese, con la quale abbiamo in essere molti accordi, perché in qualunque modo la si voglia vedere i consolidamenti in questo settore in questi anni ci saranno. Se non sarà Fca per Renault sarà un altro, ma sarà fondamentale per la tenuta e la competitività del settore nel nostro paese”.

(AWE/LaPresse)

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