Francia verso le presidenziali: si candidano Hidalgo e Le Pen. Sfida a Macron

Sfideranno l'uscente Emmanuel Macron, 43enne centrista che non ha ancora annunciato la ricandidatura, ma che secondo le previsioni lo farà.

MILANO – Scendono in campo nella corsa all’Eliseo la sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo e la voce dell’estrema destra Marine Le Pen, intenzionate a fare la storia alle elezioni di aprile con la prima donna alla presidenza della Francia.

Sfideranno l’uscente Emmanuel Macron, 43enne centrista che non ha ancora annunciato la ricandidatura, ma che secondo le previsioni lo farà. Il lancio della candidatura in Francia è una formalità necessaria per l’eventuale elezione alla guida del Paese. Secondo le previsioni, si prevede che il voto si trasformi in un ‘duello’ tra Le Pen e Macron, proprio come accadde nel 2017.

Hidalgo, 62enne sindaca di Parigi dal 2014, ha annunciato a Rouen la discesa in campo, favorita alla nomination del suo partito. Ha presentato le principali linee guida del suo programma: aumentare gli stipendi di insegnanti, personale di cura, forze dell’ordine e vigili del fuoco; una nuova legge per “il diritto a morire con dignità” e la promessa di “reinventare il modello francese indebolito dalle crisi” con il “rispetto” come “valore principale”. Ha ricordando la propria origine di immigrata spagnola in fuga dalla dittatura di Franco e criticato, sia implicitamente sia direttamente, Macron: “Voglio iniziare mettendo fine al disprezzo, all’arroganza” di chi “sa poco della nostra vita ma decide su tutto sempre, senza di noi”. Ancora: “Il quinquennio che finisce voleva unire i francesi ma li ha divisi come mai prima. Doveva risolvere i problemi sociali, ma li ha aggravati. Doveva proteggere il pianeta, ha voltato le spalle all’ecologia”.

Marine Le Pen, 53 anni, annunciando la candidatura a Frejus ha lasciato la presidenza del Rassemblement national, cedendo le redini al 26enne Jordan Bardella. La politica di estrema destra ha dato il via alla campagna con la promessa di difendere “la libertà” della Francia. In affermazioni che secondo i critici hanno denigrato i musulmani, ha anche promesso di essere severa con “le parti della Francia che sono state talebanizzate”. Ha aggiunto: “Il 10 e 24 aprile segneranno le sorti del nostro Paese”, “non saranno solo una scelta della società” ma “una scelta di civiltà, vita e futuro per i nostri figli, sicurezza e potenza per il nostro Paese, libertà e d’indipendenza”. Ha concluso: “Non ci saranno che due alternative: la disgregazione della Francia” o “il salutare salto che porterà la Francia nel terzo millennio attorno all’idea di nazione”.

LaPresse

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