I giovani industriali gelano il governo: “No alla guerra con l’Ue”

Gelata anche sulla possibile introduzione dei cosiddetti mini-bot

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

RAPALLO – Evitare una guerra con l’Europa che rischierebbe solo di spedire il nostro Paese in panchina, rimettendo quindi nel cassetto misure come flat-tax o reddito di cittadinanza che se realizzate a debito rischiano solo di scassare i conti pubblici, rinfocolando i dubbi di Bruxelles sulla effettiva volontà di risanamento.

La delusione dei giovani industriali

Il presidente dei giovani industriali di Confindustria Alessio Rossi apre a Rapallo il quarantanovesimo convegno della sua organizzazione dando voce alle preoccupazioni ma anche alla delusione del mondo che rappresenta lasciando intendere che questa volta “la pazienza è davvero finita”.

L’appello al governo

Anche perché , spiega dal palco, da un anno all’altro si moltiplicano le proposte e gli stimoli, ma i risultati restano deludenti. “Da anni – scandisce Rossi – ci rivolgiamo a tutti i governi che abbiamo avuto e non sappiamo più a chi rivolgerci visto che davanti vediamo solo campagne elettorali infinite e mai un confronto serio”. E anche le risposte che arrivano sono spesso deboli a partire da decreto crescita “che sarebbe meglio chiamare decreto ‘dita incrociate'” allo sblocca-cantieri.

Dubbi su reddito e flat tax

“Il problema – dice Rossi – è che flat-tax e reddito di cittadinanza sono fatte a debito. Riparliamone quando si potranno fare senza scassare il bilancio”. Nel frattempo magari “meglio puntare sul taglio del cuneo fiscale che rimette un po’ di soldi nelle tasche dei lavoratori e fa ripartire lo sviluppo”, suggerisce Rossi che ha anche dubbi su quota 100. “Ci sta tornando indietro come un boomerang perché la Ue l’ha messa nel mirino. Ma il problema vero è che in uno dei Paesi più vecchi d’Europa non si può avere un sistema previdenziale insostenibile”.

No all’introduzione dei minibot

Gelata anche sulla possibile introduzione dei cosiddetti mini-bot: “Pensare di risolvere il problema del debito con i minibot è come provarci con i soldi del monopoli”. Anche sulla Tav pochi dubbi. “Se ci fosse la Tav Italia e Francia sarebbero ancora più vicine. Non ci separano solo le Alpi ma 57 chilometri di pregiudizi mentre basterebbero 57 secondi di buon senso per dire sì a una infrastruttura che fa bene a tutta Europa”. E sempre in tema di rapporti Italia-Francia Rossi non fa nulla per nascondere la delusione per le mancate nozze: “Avrebbero dato vita a un campione europeo e mondiale dell’automotive”.

(LaPresse/di Paolo Tavella)

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