Il M5S punta il dito contro il Garante privacy. Di Maio: “E’ del Pd”

Come presidente dell'Associazione Rousseau, Casaleggio non ha ancora deciso se pagare la multa e quali iniziative assumere per tutelarsi dalla 'fuga di notizie'

IVREA – La multa dell’Autorità garante della Privacy ai danni di Davide Casaleggio, come titolare e responsabile della piattaforma Rousseau, avvolge in una nuvola scura la kermesse di Ivrea.

Il M5S punta il dito conto il Garante privacy

Il Movimento 5 Stelle, riunito a Sum #3, l’evento organizzato in ricordo di Gianroberto Casaleggio, parla infatti di un “attacco politico”. Puntando il dito contro il presidente dell’Authority, Antonello Soro, ex capogruppo del Pd. “Quella multa è un attacco politico. A capo del garante della privacy non può starci un ex capogruppo del Pd, ma neanche un politico in generale. Deve essere un professionista che mantenga la propria autonomia”, affonda Davide Casaleggio. A cui fa eco il vicepremier e capo politico del M5S, Luigi Di Maio: “Qui il sospetto è politico”. E promette di individuare “una persona al di sopra di qualsiasi sospetto” una volta scaduta la nomina di Soro.

Soro rivendica la propria indipendenza

Dal canto suo, il presidente dell’Authority rivendica la propria indipendenza ricordando che fanno fede i provvedimenti assunti. E fa sapere a Casaleggio che, “se ha rilievi da muovere, può ricorrere al giudice ordinario”.

Due giorni fa, l’Autorità per la privacy aveva rilevato che la piattaforma Rousseau continua a presentare “importanti vulnerabilità”, multando l’Associazione presieduta da Casaleggio, che gestisce il ‘cuore’ digitale del M5S, con oltre 50mila euro. Già nel marzo 2018 il garante aveva sanzionato Rousseu per 32mila euro proprio per la vulnerabilità della sicurezza e dei dati degli iscritti.

La multa alla piattaforma Rousseau

Secondo Soro, quindi, il voto sulla piattaforma sarebbe manipolabile (“non gode delle proprietà richieste a un sistema di evoting”, si cita nell’istruttoria). E non darebbe le adeguate garanzie “che prevedono la protezione delle schede elettroniche e l’anonimato dei votanti in tutte le fasi del procedimento elettorale elettronico”. Un’accusa che però, secondo Casaleggio, non avrebbe più ragione d’essere dato che “oggi c’è una nuova piattaforma che è totalmente diversa da quella descritta in quella lettera”. Dunque c’erano problemi? “Avrei da dire anche su questo ma non entro nei dettagli”, replica.

Ancora incerta la linea di Casaleggio

Come presidente dell’Associazione Rousseau, non ha ancora deciso se pagare la multa e quali iniziative assumere per tutelarsi dalla ‘fuga di notizie’ derivata dalle anticipazioni fatte dai quotidiani sulla sanzione.

Di Maio rincara la dose e pensa a una strategia politica

Ma nel frattempo il capo politico del M5S, arrivando a Ivrea, ricorda che il ruolo di Soro è quasi arrivato al termine e rilancia l’importanza di una nomina “al di sopra di qualsiasi sospetto”. “Perché qui il sospetto è politico – aggiunge il vicepremier pentastellato – il garante è un politico del Pd. Quando vediamo che ci multano per la seconda volta per un software che non abbiamo più qualche dubbio ci viene”.

Soro ribadisce la sua “indipendenza di giudizio” ricordando che ne fanno fede i provvedimenti per chiunque facilmente accessibili. E se Casaleggio ha rilievi da muovere “può ricorrere, come previsto dalla legge, al giudice ordinario”.

(LaPresse/di Valentina Innocente)

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