MONDRAGONE – Appena i militari dell’Arma hanno intimato l’alt alla Toyota Yaris che stava procedendo verso di loro a velocità sostenuta lungo la Domitiana, il conducente ha accelerato pericolosamente la marcia innescando così un rocambolesco inseguimento protrattosi per alcune centinaia di metri fino a località Levagnole. È accaduto alle 2 di notte tra ieri e venerdì, durante un servizio di controllo del territorio eseguito dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile del Reparto territoriale di Mondragone.
I militari che con non poca fatica sono riusciti a bloccare i fuggitivi li hanno immediatamente identificati e sottoposti a perquisizione personale e veicolare. Di chi si tratta? Di Alessandro Martino, 48enne, già condannato per mafia nell’ambito di processi innescati da indagini sul clan La Torre, e di Mohamed Mahmoud, 24enne.
All’interno del mezzo, occultate sotto i sedili anteriori, sono state rinvenute due pistole complete di caricatore e pronte all’uso, con relativo munizionamento consistente in 9 cartucce calibro 7.65 e 36 cartucce calibro 9 short. Inoltre, nascoste in un grosso marsupio, i militari hanno rinvenuto 373 dosi di cocaina per un peso di circa 250 grammi, 890 euro in contanti, in banconote di vario taglio e 3 telefoni cellulari. Le armi, il munizionamento e lo stupefacente rinvenuto sono stati sequestrati dai carabinieri.
I due fermati sono stati arrestati e accompagnati presso la casa circondariale ‘Francesco Uccella’ di Santa Maria Capua Vetere. Dovranno rispondere di possesso e porto illegale di armi da fuoco, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Ad assistere i due sono gli avvocati Antonio Miraglia e Salvatore De Blasio. A condurre l’indagine è il pubblico ministero Gerardino Cozzolino della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
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