Morte del piccolo Mehmed, la decisione del gip: il padre resta in carcere

Aljica Hrustic, il 25enne di origine croata accusato di aver ucciso il figlio di due anni nella sua abitazione a Milano, dovrà restare in carcere. Il gip ha infatti convalidato il fermo chiesto dal pm, perché esiste la possibilità che l'uomo possa uccidere ancora o fuggire.

MILANOAljica Hrustic, il 25enne di origine croata accusato di aver ucciso il figlio Mehmed, di due anni, a Milano, dovrà restare in carcere. Il gip ha infatti convalidato il fermo chiesto da pm, perché esiste la possibilità che l’uomo possa uccidere ancora o fuggire.

Il movente
Agli inquirenti Aljica ha raccontato di non riuscire a dormire per il pianto del piccolo. “Allora mi sono alzato e gli ho dato dei pugni – ha ammesso -, forse anche dei calci”. A riportare il terribile particolare

Nuovi indizi
Intanto emergono nuovi e agghiaccianti dettagli sulla morte di Mehmed: le lamentale del bimbo sembrano essere dovute al fatto che i piedi erano stati bruciati con un accendino, una modalità che confermerebbe l’abituale violenza di Aljica. Inoltre, il dettaglio spiegherebbe il motivo dei piedi legati di Mehmed al momento del ritrovamento del cadavere da parte degli inquirenti.

Le garze ai piedini
In un primo momento gli investigatori avevano pensato che i piedi fossero stati legati per tenerlo fermo, invece le garze sembra le avesse messe la madre. Non è chiaro se per cercare di curare le scottature, o per coprire l’orrore del marito. Nell’interrogatorio, che si è tenuto davanti al pm Giovanna Cavalleri, il 25enne ha ammesso di avere preso a botte il piccolo ma che non avrebbe voluto ucciderlo.

L’autopsia
Gli esami autoptici sul corpo del piccolo, che dovrà stabilire come è stato ucciso e da quanto tempo subiva violenza in casa, verrà effettuata nei prossimi giorni.


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