Napoli Est, il clan si riorganizza dopo l’agguato subito: c’è un nuovo reggente

NAPOLI – A Ponticelli comandano i De Micco-De Martino. Eppure il clan ha subito importanti defezioni negli ultimi tempi. La fase calante è iniziata con il pentimento di Antonio Pipolo, autore dell’omicidio di Carlo Esposito, alias Kallon, e di un operaio che non aveva nulla a che fare con la criminalità organizzata, ammazzato perché si trovava a casa di Esposito impegnato a montare una zanzariera. Era il luglio del 2022. In un anno ne sono cambiate di cose all’ombra delle palazzine popolari di Napoli est. Anzitutto, il sodalizio criminale sostenuto dai Mazzarella è riuscito a mettersi alle spalle la crisi interna e a diventare egemone nel quartiere. Una volta ricomposto l’organigramma del clan, i boss hanno iniziato ad avanzare nei territori occupati dai rivali dei De Luca Bossa, questi ultimi finiti pesantemente nel mirino della Direzione distrettuale antimafia, che con qualche mossa ben assestata è riuscita ad azzerare la cosca.

L’agguato dell’8 luglio

Insomma: l’uscita di scena dei De Luca Bossa, il clan del Lotto O, ha spianato la strada ai De Micco-De Martino. Nemmeno l’agguato dello scorso 8 luglio a Ciro Naturale ha cambiato le carte in tavola. L’uomo, colpito da tre proiettili esplosi da distanza ravvicinata mentre si trovava in via Miranda, è miracolosamente scampato alla morte. Ma ha bisogno di un periodo di convalescenza ed è per questo che i Bodo, dal soprannome del boss Marco De Micco, si sarebbero adoperati in fretta e furia per affidare il comando della cosca ad altre persone. Oggi i De Micco sarebbero gestiti da un profilo molto vicino a Naturale. Un potere che viene consolidato dalle scarcerazioni eccellenti che negli ultimi mesi hanno interessato gli alleati storici, i De Martino del rione Fiat, che oggi possono contare sull’apporto di alcuni uomini di vertici da poco rientrati a Ponticelli dopo aver trascorso lunghi periodi dietro le sbarre. E nemmeno l’arresto di Antonio Nocerino, alias brodino, così fedele al boss Marco De Micco da tatuarsi la scritta ‘Bodo’ su un fianco, ha scalfito il clan.

Gli scenari

Gli avversari da ormai quasi tre anni a questa parte, i De Luca Bossa, hanno dovuto fare i conti con diversi blitz e una perdita eccellente, quella di Bruno Solla, ammazzato a inizio aprile sotto casa. Con i vertici dei De Luca Bossa in carcere (i fratelli a capo del clan, Emmanuel De Luca Bossa, figlio del capoclan Antonio, e il fratellastro di quest’ultimo, Christian Marfella, oltre ai Casella e a Domenico Amitrano), i De Micco avrebbero inoltre ripreso a marciare nei quartieri rivali: l’obiettivo è appropriarsi delle piazze di spaccio degli ‘altri’.

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