‘Ndrangheta, confiscati beni per 33 milioni al clan Labate

Tra i soggetti interessati dalla misura di prevenzione, c'è Michele Labate, esponente di vertice dell’omonima cosca insieme al fratello Pietro

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Reggio Calabria (LaPresse) – I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria e del nucleo speciale polizia valutaria stanno eseguendo un provvedimento con il quale è stata disposta l’applicazione della misura di prevenzione della confisca in relazione all’ingente patrimonio. Costituito da imprese commerciali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie. E’ riconducibile a soggetti indiziati di appartenenza alla cosca di ‘ndrangheta Labate, per una somma pari a 33 milioni di euro.

Si tratta di quote sociali di 5 complessi aziendali, 62 beni immobili (fabbricati e terreni) siti in Reggio Calabria, 3 autoveicoli e rapporti finanziari/assicurativi e disponibilità finanziarie.

Tra i soggetti interessati dalla misura di prevenzione, c’è Michele Labate. E’ l’esponente di vertice dell’omonima cosca insieme al fratello Pietro. Che annovera condanne irrevocabili, tra l’altro, per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Gli altri interessati dal presente provvedimento sono poi i fratelli Giovanni e Pasquale Remo e gli eredi di Antonio Finti.

E’ stata inoltre disposta la sorveglianza speciale nei confronti dei fratelli Remo e Labate.

Un anno fa confiscati beni a Gambello, vicino alla cosca Labate

Con provvedimento del 2009, invece, il Gambello è stato colpito dalla misura della sorveglianza speciale della durata di 3 anni. E dalla confisca di altri immobili, essendo stata ravvisata nei suoi confronti una pericolosità sociale qualificata per la sua appartenenza al clan dei ‘Labate’. Il Tribunale di Reggio Calabria, sulla base delle ultime indagini patrimoniali condotte dal personale della Dia, che hanno consentito di disvelare una evidente sproporzione tra i redditi del Gambello e del suo nucleo familiare, rispetto agli ingenti investimenti effettuati nel settore immobiliare, ha disposto quindi l’odierna confisca riguardante ulteriori beni immobili. Allo stesso riconducibili, costituiti da n. 3 estese unità immobiliari, adibite ad uso commerciale (un magazzino e 2 autorimesse), per una superficie complessiva di circa 1000 mq e siti in pieno centro cittadino.

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