Ospedali, a Caserta mancano mille infermieri

Personale insufficiente e turni massacranti: “Paghiamo gli errori di una politica inconsistente”

CASERTA – Turni di lavoro massacranti, tra turni di notte e ore di straordinario, per un organico sempre più esiguo e sempre più anziano, vittime di continue minacce ed aggressioni: è un vero e proprio inferno quello che vivono quotidianamente gli infermieri della provincia di Caserta che, così come i colleghi della Campania, pagano lo il prezzo di una Sanità sempre più degradata e instabile, sul punto di collassare da un momento all’altro.

“I nostri infermieri pagano lo scotto di lavorare in un paese dove la politica delle promesse non corrisponde a quella dei fatti – sono le parole di Antonio De Palma, segretario del Nursing Up – In questi due anni di pandemia è emersa ancora di più il profondo bagaglio di conoscenze e competenze che rappresenta la dote straordinaria degli infermieri italiani, ma di contro sono emerse anche la farraginosità e le lacune di un sistema dove l’infermiere non si sente a proprio agio, arrivando a provocare una pericolosa disaffezione nei confronti di questa  professione straordinaria, nobilissima e generando così fenomeni come fughe all’estero delle menti migliori e addirittura dimissioni volontarie”.

Il carico di lavoro diventa sempre più pesante per un organico che diventa sempre più vecchio. La situazione più grave in Campania, dove il blocco del turn over è totale. Nella nostra regione lo scarto d’età tra gli iscritti all’albo e i dipendenti è di 8,4 anni. La Campania, nonostante la carenza di personale infermieristico, fa comunque parte delle regioni con il maggior numero di infermieri al di sopra dei 58 anni. Un carico di lavoro che prevede ore di straordinario per il 40% degli occupati, con fino al 5% di ore in eccesso. Più della metà deve svolgere, almeno una volta a settimana, il turno di notte. Uno su tre anche due volte. In Campania mancherebbero all’appello 6.500 infermieri.

Numero che però, secondo il Nursing Up,sarebbe addirittura del doppio, dai 12mila ai 15mila. Di contro, in provincia di Caserta, mancherebbero almeno mille infermieri all’appello ma più di duemila secondo le stime del sindacato. in Italia ci sono circa 6 infermieri ogni abitante. Pochi, rispetto alla media europea di 9. La Campania rappresenta la regione con il dato peggiore, con soltanto un infermiere ogni 17 abitanti. E gli infermieri vengono pagati poco. In L’Italia si posiziona tra le ultime nazioni europee, ben al di sotto di Irlanda, Belgio, Spagna e Germania.

Lo stipendio medio di un dipendente della Sanità, in Italia, non supera i 44mila euro all’anno. La Campania, poi, è la regione che più di tutte, negli ultimi venti anni, ha tagliato le risorse per il personale. Dal 2009 al 2018 il calo è stato di ben il 19,7%. Si è scesi da 3 miliardi e 265 milioni a 2 miliardi e 590 milioni del 2017. Problemi anche per l’assistenza familiare. Per ogni 100 medici di famiglia vengono finanziati soltanto il 15% degli infermieri, lasciandoli i camici bianchi da soli di fronte ai problemi. “Senza i nostri infermieri – conclude il sindacalista – chiusi nella gabbia di certa politica inconcludente e superficiale, bloccati dietro le sbarre della mediocrità, non ci sarà nessuna rinascita per una sanità dove il fabbisogno della popolazione si fa sempre più complesso e dove urge la competenza e l’esperienza di figure idonee, pronte a tutelare sempre di più la salute dei cittadini”.

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