Perugia: fermata la mamma del bimbo morto, non confessa ma una foto al marito la incastra

Una foto del bimbo insanguinato inviata tramite cellulare al padre del piccolo, in Ungheria. È stato questo elemento ad allertare la procura di Perugia

PERUGIA – Una foto del bimbo insanguinato inviata tramite cellulare al padre del piccolo, in Ungheria. È stato questo elemento ad allertare la procura di Perugia. Poi l’interrogatorio nella notte. È in stato di fermo, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, la madre del bimbo di due anni ritrovato senza vita ieri in un supermercato a Città della Pieve. Ieri pomeriggio, la donna ha adagiato il piccolo, ferito al collo e al torace con segni di un’arma da taglio, sul nastro della cassa.

Agli inquirenti la donna non ha confessato di essere la responsabile dell’omicidio, ma ha fornito versioni contraddittorie che hanno insospettito i procuratori e i carabinieri. Al vaglio degli investigatori ci sono inoltre numerosi elementi rinvenuti nei pressi del luogo del crimine, su cui saranno fondamentali i riscontri della scientifica. Un passeggino, trovato a pochi passi dal supermercato, su cui ci sono delle macchie che potrebbero essere tracce di sangue.

Anche dei giocattoli, un peluche, un pannolino usato: oggetti che potrebbero essere appartenuti alla piccola vittima.

Ancora da capire con certezza dove e in che modo sia avvenuto l’omicidio, così come le motivazioni dietro il gesto. L’attenzione dei carabinieri si è concentrata su un casale abbandonato, situato a poche decine di metri dal supermercato dove è stato trovato il corpo del bimbo. Nei dintorni, è stata rinvenuta una maglietta sporca di sangue con dei tagli sulla parte anteriore e una felpa della madre. Il sospetto è che quella fosse indossata dal piccolo al momento della violenta aggressione.

Tutti questi elementi hanno spinto la procura a fermare la madre del bambino, anche se restano ancora da chiarire alcuni aspetti. L’arma del delitto deve essere identificata.

Nella zona del casale, insieme agli altri oggetti, è stato ritrovato anche un coltello. Da capire se la lama sia compatibile con le ferite riportate dal bimbo. Così come non è chiaro come mai la donna si trovasse a Città della Pieve insieme al bambino, visto che risulta domiciliata a Chiusi, in provincia di Siena. Le indagini proseguono, eventuali riscontri relativi agli oggetti raccolti in queste ore potrebbero risultare decisivi.

Sul cancello del casolare, luogo dove potrebbe essersi consumata la tragedia, i residenti della zona hanno lasciato fiori, peluche e macchinine in memoria del bimbo. Un pellegrinaggio silenzioso, il segnale di una comunità sconvolta dalla tragedia.

Di Lorenzo Di Anselmo

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